“Togliere l’Irap a quei giovani professionisti che lavorano a partita Iva, che non hanno né mezzi propri né dipendenti veri ma sono dei veri e propri precari con un guadagno medio di circa 1.200 euro al mese”. E’ la proposta che il segretario confederale della Cgil, Agostino Megale, ha lanciato oggi nel corso della quinta tappa della campagna del sindacato ‘Per un fisco giusto’ per sostenere il progetto di riforma fiscale della Cgil di riduzione delle tasse sul lavoro dipendente e sulle pensioni, e in vista della sciopero generale del 12 marzo. Un’iniziativa che si è svolta a Firenze e organizzata dalla Cgil Toscana con il segretario generale, Alessio Gramolati, il senatore del Pd, Achille Passoni.

“I professionisti in Italia sono suddivisi tra i 2 milioni iscritti agli ordini e gli oltre 3 milioni che esercitano attività professionali non regolamentate”, ha fatto sapere Megale nel sostenere che “molti di loro hanno difficoltà ad entrare pienamente nell’attività professionale, altri sono privi di regolazione e riconoscimenti, tutti hanno necessità di nuove, moderne e inclusive tutele sociali”. Nelle proposte che la Cgil ha avanzato al governo, con l’obiettivo immediato di ridurre le tasse sul lavoro e sulle pensioni con un bonus di circa 500 euro da erogare entro la primavera e poi strutturalmente con 100 euro medi mensili di riduzione del prelievo fiscale per i prossimi 3 anni, “una proposta specifica - ha concluso Megale - è rivolta ai giovani lavoratori, compresi i professionisti con partita Iva, i quali non possono fiscalmente essere trattati come un impresa quando impresa non sono e hanno un reddito medio che oscilla tra gli 800 e i 1200 euro mensili”.

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