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Confesercenti, Cgil, Cisl e Uil hanno siglato oggi (giovedì 7 settembre) due accordi su rappresentanza e modello contrattuale. Quello sulla rappresentanza prevede la misurazione delle organizzazioni sindacali e della parte datoriale per arginare fenomeni di dumping, soprattutto di tipo retributivo, attraverso misure che garantiscano il rispetto delle retribuzioni minime individuate dai contratti collettivi nazionali sottoscritti dalle organizzazioni datoriali e sindacali comparativamente più rappresentative.
Per quanto riguarda il modello contrattuale, si conferma il ruolo centrale del ccnl, quale efficace strumento di regolazione dei rapporti di lavoro, soprattutto per le piccole e medie imprese. L'intesa prevede inoltre la valorizzazione del ruolo della contrattazione territoriale e aziendale.
"Dopo gli accordi sottoscritti con Confcommercio, Confapi e le associazioni artigiane prosegue, dunque, il percorso intrapreso dal sindacato italiano, a partire dall’accordo unitario del 14 gennaio 2016, per costruire un moderno sistema di relazioni sindacali in grado di favorire lo sviluppo sociale, economico e occupazionale del paese", affermano Cgil, Cisl e Uil in una nota unitaria.
"Allo stesso modo, l’intesa raggiunta sulla rappresentanza conferma la nostra piena volontà di avere regole chiare e condivise per certificare la rappresentatività delle organizzazioni sindacali in tutti i settori economici. Resta però evidente – osservano le tre sigle – la necessità di censire anche le parti datoriali per stabilire quali soggetti sono titolati, o meno, a sottoscrivere contratti collettivi nazionali e porre, così, un freno al proliferare incontrollato di questi ultimi".
Gli accordi sottoscritti, conclude il comunicato unitario, "dimostrano ancora una volta la vitalità delle relazioni sindacali così come il ruolo che le parti sociali possono e devono svolgere per costruire soluzioni utili e condivise atte a tutelare e qualificare il lavoro e rendere, allo stesso tempo, maggiormente competitive le imprese".