“Vogliamo discutere di noi, di come adeguarci ai cambiamenti e alle trasformazioni, per decidere quale sia il tessuto organizzativo più adatto per la Cgil. Allargare la partecipazione non vuol dire cedere al populismo. Non bisogna acclamare leader, serve una leadership diffusa attraverso i nostri attivisti e rappresentanti, altrimenti si snatura la Cgil”.

Mauro Fuso, segretario della Camera del lavoro di Firenze, ha raccontato così nella sua relazione introduttiva le sfide del sindacato in occasione della conferenza d’organizzazione della Cgil fiorentina, una due-giorni di dibattito a Scandicci (nel cinema Aurora) sull’assetto organizzativo in vista dell’appuntamento nazionale del prossimo 17-18 settembre.

In platea oltre 400 persone, una cinquantina gli interventi dal palco. “Abbiamo il tema di estendere i diritti attraverso un nuovo Statuto dei lavoratori e delle lavoratrici. E una simile opera inclusiva si fa pensando a chi sta messo peggio nella filiera della catena produttiva, agli ultimi”, ha aggiunto Fuso. Tracciando una linea: “Abbiamo contrastato e contrasteremo tutte le misure che stanno arrivando al seguito del Jobs Act, che per noi ha modificato in maniera decisiva il rapporto di lavoro, dando più libertà purtroppo ai licenziamenti, anche se alcuni rapporti di lavoro stanno maturando perché c’è la decontribuzione in legge di stabilità. Il presidente della Regione Enrico Rossi dice che il lavoro dovrà essere l’ossessione? Fa bene, assolutamente, è in linea con le nostre aspettative. E il tema da cui noi siamo ossessionati, perché cerchiamo di rappresentarlo, il lavoro”.

Durante la conferenza, conclusa dall’intervento di Vera Lamonica, segretaria confederale della Cgil nazionale, prima delle votazioni sui documenti e della scelta dei delegati per la conferenza nazionale, sono stati resi noti i numeri degli iscritti fiorentini alla Cgil, dove si registra un aumento di stranieri: sugli oltre 70 mila lavoratori attivi, nel 2014 sono l’11,10% del totale e per la prima volta raggiungono la doppia cifra. Il totale dei lavoratori attivi iscritti è calato di 3.000 unità in un anno, mentre i pensionati sono diminuiti di 1.000 unità: gli iscritti complessivi 2014 sono dunque 143.913, contro i 147.443 del 2013.