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“Una grossa opportunità per la tua attività: lavoratore-tirocinante a costo zero per la tua azienda, stipendio e contributi li paghiamo noi”: è “l’occasione” di cui si legge in una serie di manifesti appesi a Firenze. Offerta speciale? Proposta indecente? Di certo la cosa ha attirato l'attenzione della Cgil: la segretaria generale fiorentina Paola Galgani ha chiesto l'intervento delle istituzioni, Regione e governo in testa, per chiarire la natura dell'operazione. “Ci siamo chiesti come sia possibile: il lavoratore e il tirocinante sono due cose diverse. In questo manifesto si dà un messaggio ingannevole, che rischia di alimentare la confusione e di svilire il lavoro”, spiega Galgani. Che ha presto ricevuto una risposta dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi: “Ho disposto di fare attente verifiche sulla questione, i tirocini non vanno usati come sfruttamento di giovani. Auspico che i controlli facciano chiarezza”.
Il servizio, offerto – come si legge nel manifesto – ad “aziende, ristoranti, hotels e artigiani”, è lanciato dall'Ong Mahasara (accreditata presso la Regione Toscana), nell'ambito del programma “La mobilità internazionale del lavoro”, promosso dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali tramite Italia Lavoro Spa, ente strumentale dello stesso ministero. L'avviso è rivolto a lavoratori di Stati extraeuropei, con l'obiettivo di venire in Italia per esigenze formative. “Senza entrare nel merito del bando, visto che si tratta di soldi pubblici chiediamo agli enti preposti di controllare sulla regolarità dei progetti di formazione – aggiunge Galgani –. Chiediamo anche se si ritenga corretto 'offrire' come opportunità un 'lavoratore tirocinante' a costo zero, divulgando addirittura il messaggio che questo lavoro è a disposizione solo che lo si voglia, con manifesti affissi regolarmente dal servizio comunale che ne incassa i regolari diritti. Non sappiamo se è corretto, di certo a noi pare inaccettabile”.
L'accusa della Cgil fiorentina non è caduta nel vuoto: “A seguito della denuncia di Cgil e dei conseguenti articoli usciti sulla stampa – dice il presidente Enrico Rossi –, ho chiesto a Italia Lavoro, agli organi di controllo del ministero e agli uffici regionali di effettuare attente verifiche”, al fine di salvaguardare uno strumento, quello dei tirocini, su cui la Regione sta investendo molto. “Siamo stati la prima Regione che si è data una legge per garantire un uso corretto dei tirocini, prevedendo un rimborso certo e garantito per tutti i tirocinanti, vincoli per il loro uso, e un incentivo per la trasformazione in contratto di lavoro. Una legge che ha dato grandi risultati – evidenzia Rossi –. Non volevamo e non vogliamo tollerare che siano utilizzati come strumento di sfruttamento dei giovani, mascherando sotto la tipologia tirocinio lavori sottopagati. Auspico che i controlli richiesti facciano piena chiarezza sulla vicenda, anche attivando, se necessario, la magistratura”.