La mediazione istituzionale del 16 ottobre sembrava aver prodotto un ammorbidimento delle posizioni di Infogroup e Intesa Sanpaolo rispetto alle garanzie richieste dai lavoratori di Firenze in termini di territorialità, volumi dell'accordo commerciale di vendita del pacchetto azionario ad Engineering e tenuta occupazionale. Mercoledì scorso invece, a fronte della richiesta delle rappresentanze sindacali di formalizzare gli impegni assunti, Infogroup ha ribadito con una lettera la chiusura di ogni rapporto negoziale. “Singolare che la lettera porti la sola firma di Infogroup e non quella di Intesa Sanpaolo, detentrice dell'intero pacchetto azionario” sottolineano Fim e Fiom territoriali.
Questa mattina i lavoratori riuniti in assemblea con Fim, Fiom e la Rsu di Infogroup hanno giudicato inaccettabile questo passo indietro. “Intesa Sanpaolo, non può pensare di cedere Infogroup ad Engineering senza riconoscere le dovute garanzie. Vogliamo rimetterci al tavolo e veder riconosciuto il ruolo di lavoratori, per questo intendiamo portare la discussione al Ministero dello Sviluppo Economico prima della conclusione della vendita e alla presenza di tutte le parti in causa, Engineering compresa”, continuano le organizzazioni sindacali.
Prosegue intanto lo stato di agitazione dei lavoratori e per martedì 31 ottobre sono previste otto ore di sciopero con volantinaggio dalle 9.30 alle 11.30 di fronte alla filiale di Piazza Signoria. “Siamo solo all'inizio della mobilitazione – avvertono i sindacati –. Questa mattina l'assemblea ha aumentato da 24 a 48 le ore di sciopero deliberate e siamo pronti per altre due giornate di sciopero: una in concomitanza con l'incontro al Ministero e l'altra sotto la sede centrale di Intesa San Paolo a Milano”.