"Nel corso della riunione di giovedì scorso delle commissioni Lavoro e Cultura del Consiglio comunale abbiamo definitivamente appreso il rifiuto dell’amministrazione, espresso dall’Assessore Givone, a inserire nel bando di gara delle biblioteche le clausole di salvaguardia per gli oltre 70 addetti che ci lavorano a garanzia della continuità occupazionale, della professionalità e quindi della qualità dei servizi per i cittadini". Questa la denuncia di Maurizio Magi, della Filcams di Firenze.
"Come già evidenziato nella suddetta riunione, constatiamo tuttavia che nell’attuale capitolato di gara per i servizi di pulizia, portierato e facchinaggio della stessa Amministrazione pubblicato il 20 dicembre scorso é contenuta non solo l’indicazione dei contratti nazionali di riferimento ma anche la clausola sociale. Appare evidente che le motivazioni giuridiche che sono servite per giustificare questo rifiuto rispondono a valutazioni e scelte di carattere politico". Per questo la Cgil chiede al sindaco e alla giunta comunale di "garantire per i lavoratori delle biblioteche le stesse tutele previste per i lavoratori delle pulizie, del portierato e del facchinaggio. Non è accettabile infatti che per appalti simili ci possano essere trattamenti del tutto opposti e per di più giustificati in punta di un diritto che evidentemente non è scienza assoluta ma consente molteplici interpretazioni".