“Alla fine l'ha spuntata il gruppo Fs, rimangono a piedi, invece, i francesi di Ratp Dev. Con un'offerta di 18,9 milioni di euro su una base d'asta di 12 milioni e 400mila euro si conclude la gara per la vendita di Ataf. L'azienda fiorentina di trasporto pubblico sarà acquisita dall'Ati legata al gruppo Fs e formata dalla capofila BusItalia-Sita Nord, dalla Cooperativa autotrasporti pratese (Cap Prato) e da Autoguidovie Spa, impresa che opera in provincia di Brescia e nell'hinterland settentrionale di Milano. La busta di Autolinee Toscane, controllata dalla francese Ratp Dev, non è stata nemmeno aperta, è stata esclusa dalla gara perché ritenuta lacunosa riguardo a specifici impegni richiesti
sulla fideiussione”. L’edizione toscana de L’Unità informa così della vendita della municipalizzata di Firenze.

E anche della contrarietà della Cgil. La Camera del lavoro metropolitana definisce infatti la scelta dell'amministrazione fiorentina sbagliata nel metodo e nella sostanza. Nel mirino del sindacato la netta posizione di chiusura da parte di Palazzo Vecchio per quanto riguarda le garanzie richieste per i lavoratori. “Avevamo chiesto – dice il segretario della Cgil di Firenze metropolitana Mauro Fuso – che fosse inserita nel contratto di vendita una clausola sociale che garantisse le condizioni attuali, ma ci hanno risposto che non ce ne era bisogno. Invece, ce ne è eccome perché se BusItalia decide di applicare i suoi contratti, o anche quello nazionale, i lavoratori non usufruiranno più degli integrativi attuali”.