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A Firenze, c'è una emergenza casa sempre più forte: stamani, all'inizio della settimana dedicata alla questione abitativa, in una conferenza stampa presso la Camera del lavoro locale, Sunia e Cgil hanno descritto i numeri e le storie, che illustrano il disagio abitativo in città, e hanno avanzato richieste alle istituzioni. Ha raccontato la sua vicenda anche un lavoratore che si ritrova sotto sfratto dopo aver perso l'impiego.
Firenze al top delle classifiche per gli sfratti per morosità
"Gli ultimi dati elaborati dal ministero dell’Interno sul numero di sfratti emessi nei capoluoghi di provincia nel corso del 2014 e quelli in via di definizione del 2015, confermano ciò che il Sunia e CGIL da tempo avevano più volte denunciato e paventato: l’aumento incontrollato e progressivo degli sfratti per morosità, a seguito della perdita del lavoro. Il capoluogo di Regione, Firenze, risulta essere terza per dato assoluto in Italia, con 6.117 sfratti emessi per morosità nel solo 2014, preceduta dalle metropoli di Roma e Milano, ma è ancora una volta capitale degli sfratti per morosità rispetto al numero degli abitanti. L’elemento che desta maggiore preoccupazione è dovuto all’aumento del numero delle convalide di sfratto rispetto all’anno precedente", osservano Cgil e Sunia.
Previsti 600 sfratti nei prossimi mesi
"I dati degli ultimi tre mesi sono spaventosi: 130 sfratti al mese con forza pubblica; di questi, il 98% sono sfratti per morosità, e per l'80% sono dovuti alla perdita di lavoro, alla riduzione dell'orario e alla chiusura della propria attività. A Firenze si dipinge uno scenario a tinte fosche: nelle cancellerie aumentano le richieste di convalida di sfratto. I prossimi mesi saranno caratterizzati da una miriade di nuclei familiari che dovranno fare i conti con la polizia alle porte (in linea con il trend, si stimano oltre 600 sfratti nei prossimi tre mesi). Intanto, le domande di alloggio Erp sono state 3.000 nell'ultimo anno (bando 2013), ma solo il 3% ha avuto una casa popolare dalla graduatoria", affermano i sindacati.
Identikit della famiglia sotto sfratto
"Le famiglie, vittime dello sfratto per morosità, sono per il 55% di nazionalità italiana, ma risultano in aumento anche quelle dei migranti, che fino a poco tempo fa non costituivano una percentuale rilevante. Invece, coloro che arrivano alla fase finale dell’esecuzione con la forza pubblica sono per il 65% di nazionalità straniera; il 38% sotto i 35 anni, il 31% tra i 35 e i 40, il 27% tra i 50-65 anni, il 4% over 65. Si tratta di famiglie con basso reddito, pari a circa 22.000 euro lordi, ma aumentano le famiglie con redditi medi intorno ai 35.000 euro lordi, che nel corso del contratto di locazione hanno improvvisamente perso il lavoro. L’impiego prevalente del moroso tipo è per il 55% nel settore operaio (il 53% sono lavoratori del campo dell’edilizia); seguono i precari (in gran parte laureati) col 23%, i disoccupati (12%), i pensionati (10%)", continuano le due sigle.
Morosità incolpevole: un fenomeno senza fine
"Le famiglie che non sono in grado di onorare l’affitto perché hanno perso il lavoro, non trovano ammortizzatori sociali, risorse, supporti e soluzioni apprezzabili da parte delle pubbliche amministrazioni. A Firenze, non esistono alloggi di edilizia pubblica, a fronte di un fabbisogno effettivo immediato di ulteriori 2.000 nuovi alloggi a canone sociale, vale a dire proporzionato al reddito. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. Una famiglia 'normale', senza problemi di disagio socio-familiare, colpita da morosità incolpevole a causa della perdita del lavoro, non può avere come unica chance quella di umiliarsi ulteriormente e, spesso inutilmente, di fronte agli assistenti sociali, o ottenere l’elemosina di un qualche centinaio di euro annui, se ha l’improbabile fortuna di trovare un altro alloggio in affitto. Queste famiglie senza via d’uscita devono essere sostenute fino a che permane tale stato di disagio, attraverso soluzioni più articolate", rilevano ancora Cgil e Sunia.
Le richieste del Sunia e della Cgil di Firenze
Hanno spiegato Laura Grandi (Sunia Firenze) e Rossano Rossi (Cgil Firenze): “Siamo di fronte a un'emergenza, perciò chiediamo al Comune di attivarsi per rimettere in funzione la Commissione sul disagio abitativo, che dovrebbe governare gli sfratti e i passaggi tra casa e casa. Chiediamo poi alla Prefettura e alla Corte d'Appello un calendario certo, che permetta la graduazione degli sfratti. Infine, facciamo appello alla Regione, affinché faccia uscire l'edilizia pubblica dai vincoli del Patto di stabilità e si preveda un finanziamento certo per la stessa edilizia pubblica, come nei Paesi europei più evoluti, dove la tensione abitativa è minore”.
La storia di A. B.
Nel corso della conferenza stampa, M.B., 52 anni, fiorentino, ha raccontato la sua storia di perdita del lavoro e dell'alloggio. Lavorava in una pompa di benzina, poi è rimasto disoccupato. Ha una compagna che lavora part time, e non possono permettersi più l'affitto della casa dove vivono, nonostante il contributo del Comune (c'è un provvedimento di sfratto in corso). “Firenze ha affitti altissimi e ora anche i proprietari preferiscono affittare ai turisti, basti vedere il fenomeno Air B'n'B. Il Comune deve porsi il problema”, chiosa Grandi.