"A causa del decreto legislativo 148/2015, che riduce la durata e gli importi e ridefinisce le causali degli ammortizzatori sociali, a partire da oggi, per migliaia di lavoratori scadranno la cassa integrazione o i contratti di solidarietà. In assenza di nuove norme, la fine degli ammortizzatori si tradurrà un migliaia di licenziamenti". Così Roberta Turi, segretaria generale Fiom Milano.
Per scongiurare questo ennesimo dramma e a sostegno delle richiesta di nuovi ammortizzatori sociali, Fim, Fiom e Uilm hanno deciso di organizzare per oggi, 24 settembre, un presidio davanti al ministero dello Sviluppo economico. Anche sul nostro territorio, alle aziende che già hanno chiuso i battenti (le ultime in ordine di tempo sono la Cesare Bonetti e la Colgar), rischiano di aggiungersi quelle che si ritroveranno a breve senza coperture, a partire dalla Electrolux di Solaro, con 800 lavoratori cui il 31 dicembre scadrà il contratto di solidarietà, dalla Whirlpool (CdS per 150 lavoratori) e dalla Atex, azienda di informatica. Fra tre mesi, anche i 700 lavoratori di Italtel, attualmente in contratto di solidarietà, si ritroveranno senza ammortizzatori.
“È un massacro annunciato – prosegue Turi –, che dobbiamo assolutamente scongiurare. In moltissime aziende sono in corso processi di riorganizzazioni e ristrutturazione che, in assenza di nuove coperture, rischiano di produrre licenziamenti di massa. Noi chiediamo al Governo di intervenire in tempi brevissimi per salvaguardare l’occupazione e la continuità produttiva delle aziende. Le lavoratrici di Electrolux oggi sono in Piazza a Roma. Nella fabbrica di Solaro, dove operai e operaie (sono in maggioranza donne) svolgono un lavoro a catena, hanno già annunciato 200 esuberi, alla Menfi di Cinisello il 31 gennaio scadrà il contratto di solidarietà per 120 lavoratori, alla Comtel (azienda di installazioni telefoniche) a capodanno scadrà la cassa integrazione.
"Mentre, sembra che il problema di questo paese siano i migranti, grazie al jobs act 140.000 posti di lavoro sono a rischio nel solo settore metalmeccanico. Mi auguro che il Governo si renda conto di cosa rischia di accadere e a partire dall’incontro programmato per domani si attivi per evitare l’ennesimo disastro occupazionale”, aggiunge la dirigente sindacale.
“Noi non vogliamo vivere di ammortizzatori sociali – dice Rosi Cuomo, delegata dall’Electrolux, che ha partecipato all’incontro di oggi al Mise –, ma vogliamo lavorare. Da tempo, chiediamo un piano industriale serio ma è chiaro che la fine dei contratti di solidarietà (che comunque per noi sono un sacrificio) rischia di vanificare la possibilità di una soluzione dignitosa per i lavoratori”.