Scrivono i giovani della Rete della conoscenza e dell’Unione degli studenti: “Siamo le studentesse e gli studenti che vogliono essere formati e non sfruttati in percorsi di alternanza, che con la formazione spesso non hanno niente a che fare. Il 13 ottobre siamo scesi in piazza con le tute blu, nella consapevolezza che la condizione studentesca rappresenta un anello nella catena dello sfruttamento. Siamo consapevoli della necessità di unire la nostra battaglia per una scuola che sia formativa a quella di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori che si battono contro lo sfruttamento, contro i ricatti e per la dignità! Per questo, il 24 novembre saremo in piazza”.
 
“Accogliamo il loro appello e saremo con loro – sostiene Roberta Turi, segretaria generale Fiom Milano –, non solo perché hanno scelto la 'tuta blu' come simbolo delle mobilitazioni contro un’alternanza scuola-lavoro che troppo spesso non ha nulla di formativo, ma perché pensiamo sia giusto battersi insieme per la dignità e i diritti dei lavoratori di oggi e di domani. Non c’è futuro nella guerra che ci vogliono imporre: lavoratori cosiddetti 'garantiti e privilegiati' contro giovani che non riescono a trovare un’occupazione; autoctoni contro immigrati; Nord contro Sud".

"Non c’è futuro in un Paese che investe in precarietà, ricatti e paura, anziché in istruzione, formazione, stabilità, inclusione. Per spezzare la spirale perversa della competizione al ribasso e della cancellazione dei diritti, partecipiamo con grande convinzione alla mobilitazione del 24 a Milano”, conclude la dirigente sindacale.