“Nella contesa che sta dividendo Italia e Francia sulla proprietà dei cantieri navali di Saint Nazaire è arrivato il momento di sfidare il liberale Macron e vedere se davvero arriverà alla nazionalizzazione dei cantieri di Stx France. Con tutti i conflitti aperti tra i due paesi, una mediazione adesso sarebbe una resa incondizionata che farebbe male all'Italia e alla stessa azienda”. Così Fabrizio Potetti, responsabile Fiom-Cgil per Fincantieri, in una nota.
“Ciò che sta accadendo – prosegue il dirigente sindacale – è un ulteriore pessimo segnale per l'Europa (alla faccia di chi aveva salutato l'elezione di Macron come la salvezza dell'Unione) che mette in discussione pesantemente l'idea stessa di integrazione. L'Italia paga una visione ‘liberale’ del mercato, in settori che invece tutti i paesi difendono strenuamente perché considerati giustamente strategici. Una visione di mercato miope e fortemente ideologica che fa a pugni con gli interessi del Paese e che ha portato in poco tempo banche, grande distribuzione, energia, aerospazio e difesa, moda (tutti settori sensibili per noi), ad aprirsi o addirittura a finire sotto il controllo francese”.
“Se la Francia arriverà a nazionalizzare Stx France, impedendo così a Fincantieri di portare a termine un'operazione di consolidamento dell'industria europea - che ormai ha senso solo se Fincantieri terrà la maggioranza del gruppo – saranno inevitabili le ripercussioni sulle molte partite aperte dai francesi nelle aziende italiane”, conclude Potetti.