“La legislazione dà ampio margine alle imprese di utilizzare la flessibilità del mercato del lavoro nel modo più appropriato. Uno strumento, come quello predisposto dal governo, utile a impedire le distorsioni che le imprese in questi anni hanno perpetrato, non può che trovarci d'accordo. Tuttavia, non è corretto paventare che le imprese non rinnoveranno i contratti a termine non più rinnovabili, in quanto a rimetterci, oltre ai dipendenti che perdono il proprio posto di lavoro, sono le imprese che negli anni hanno investito nella formazione". Lo dichiara Michela Spera, segretaria nazionale Fiom.
"Federmeccanica dice che il 33% si riserva di giudicare la situazione alla scadenza. Ci auguriamo che nel valutare la loro linea di condotta, le imprese investano sulla persona e sul lavoro. Federmeccanica in questi anni ha detto che le imprese sceglievano di mettere la persona al centro. Auspichiamo che questo avvenga, a partire dalle migliaia di lavoratori e lavoratrici che chiedono di uscire dalla precarietà”, conclude il dirigente sindacale.