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Come sta avvenendo da qualche mese a questa parte, i dati relativi alla cassa integrazione diffusi dall'Istat delineano una sensibile riduzione del ricorso di questo ammortizzatore sociale sia a livello generale che in ambito metalmeccanico. Un calo che interessa in maniera evidente anche la Lombardia, come sottolinea in una nota la Fiom Cgil regionale, che avverte però: se a queste diminuzioni non corrispondono una robusta crescita e una ripresa dell'occupazione, non si può parlare concretamente di uscita dal tunnel della crisi.
Queste le cifre riportate dal sindacato: le ore di cassa integrazione richieste in Lombardia nel giugno 2015 sono state 11515651, contro le 19651074 (addirittura il 41% in meno) del 2014. Per quanto riguarda le sole tute blu, si ravvisa una contrazione altrettanto netta, pari al 34% (2554271 ore in meno rispetto al 2014). Cassa integrazione in picchiata ovunque tranne che a Lecco e Bergamo (dove si mantiene sostanzialmente invariata).
Per quanto attiene alla tipologia di intervento si registra un dimezzamento della cassa integrazione ordinaria (-51%), una considerevole diminuzione di quella in deroga (-46%) e un lieve calo della straordinaria (-3,77%). Nel confronto del trend annuo 2014-2015 il ricorso alla cassa integrazione diminuisce in maniera meno significativa, sia per quanto riguarda gli operai (-19%) che per gli impiegati (-24%). Crolla la cassa integrazione ordinaria (-75%), si abbassa leggermente quella straordinaria (-3%), si riduce della metà quella in deroga (-49%).
“Registriamo una riduzione delle ore di cassa integrazione in modo abbastanza generalizzato, ma questi dati non devono indurci a facili considerazioni”, sottolinea Mirco Rota, segretario generale della Fiom Cgil Lombardia. “Questo dato - aggiunge il sindacalista - va accompagnato al fatto che non aumentano gli occupati e non diminuisce nemmeno la disoccupazione, soprattutto quella giovanile e di altre fasce di età”. "Sarebbe un azzardo – evidenzia ancora Rota – affermare che siamo in una fase di ripresa solamente valutando la riduzione delle ore di cassa integrazione”.