“L’iniziativa della Regione Lombardia sull’abolizione dell’articolo 18 non è proponibile. Sorprende che una delle regioni più ricche d’Italia sia disposta a trattare peggio i suoi lavoratori”. La Fiom Cgil Lombardia prende posizione sull’iniziativa della Regione Lombardia riguardo alla contrattazione territoriale, alla ricollocazione dei licenziati e alla cancellazione dell’articolo 18, apparsa oggi su alcuni quotidiani. Secondo il sindacato si tratta di un progetto molto grave che non dà assolutamente una mano ai lavoratori colpiti dalla crisi, anzi li rende più deboli rispetto alle aziende e non risolve i problemi occupazionali.
“L’idea della Regione di non occuparsi delle chiusure delle aziende e di illudere i licenziati con presunte nuove assunzioni abolendo l’art.18 è falsa e fallimentare – afferma Mirco Rota segretario generale della Fiom Cgil Lombardia –. I posti di lavoro infatti si creano solo con politiche attive per la crescita e lo sviluppo. Il sindacato si meraviglia inoltre che una delle regioni più ricche d’Italia sia disposta a trattare peggio i suoi lavoratori”. “La Regione Lombardia che durante la crisi non ha fatto nulla per stimolare l’economia e le imprese locali – conclude il sindacalista – si candida come apripista dell’abolizione dell’art. 18. Per noi questa iniziativa non è neanche proponibile. Il lavoro non lo si crea cancellando i diritti dei lavoratori”.
La Fiom Cgil Lombardia annuncia di essere pronta a manifestare il suo dissenso in tutte le forme e le sedi possibili, dispiacendosi di constatare che una battaglia “che dovrebbe essere di tutti i sindacati” non venga condivisa dalle altre sigle sindacali. “Ancora una volta – si legge nel comunicato – alcune associazioni avvallano un disegno che nuoce gravemente a tutti i lavoratori”.
Fiom Cgil: no all'abolizione dell'art. 18 in Lombardia
9 febbraio 2012 • 00:00