Marcia indietro sulla ristrutturazione dei bacini di galleggiamento da 52 mila e da 19 mila tonnellate del Cantiere navale di Palermo: per Fincantieri sono obsoleti. Il piano finanziato dalla Regione a Fincantieri non serve più. "Fincantieri ha dichiarato che i bacini sono troppo vecchi e che non conviene ripararli. A questo punto l’azienda, per il suo nuovo progetto off-shore per le piattaforme petrolifere da realizzare a Palermo ha chiesto un nuovo accordo con la Regione per un bacino da 100 mila tonnellate, che costerebbe 70-80 milioni di euro di investimenti, e darebbe lavoro all’indotto". Così Francesco Foti, della segreteria Fiom Cgil di Palermo.
Ciò è quanto si apprende dall’incontro che si è svolto a Roma al ministero dello Sviluppo economico tra Fincantieri, Regione e sindacati. Oggetto: l’opera di ristrutturazione dei bacini galleggianti di Palermo. "Fincantieri ha dichiarato che a distanza di tre anni, da quando nel giugno 2010 l’ex assessore Marco Venturi firmò il protocollo di impresa Regione-Fincantieri per la ristrutturazione dei bacini, il bacino di 52 mila tonnellate è completamento fuori uso e che non vale la pena ripararlo. In pratica, adesso la Regione dovrebbe annullare il bando di gara precedente e destinare i fondi per nuovo bacino. Circa 50 milioni li metterebbe la Regione e Fincantieri è disposta a investire 30 milioni per il decollo del nuovo piano di trasformazione, costruzione e riparazioni dei mezzi off-shore al cantiere di Palermo, scelto perché si che si trova al centro del Mediterraneo e in una terra, la Sicilia, dove si svolgono le trivellazioni. Fincantieri chiederà anche un incontro con Ericsson in vista della realizzazione della nuova piattaforma", continua il dirigente sindacale.
La Fiom adesso chiede di fare in fretta, perché «si è già perso troppo tempo: da giugno 2010 ad oggi, non è partito nulla, ma abbiamo perso 1500 posti lavoro dell’indotto e avviato una cassa integrazione per 180 lavoratori fissi ogni settimana. Ora bisogna muoversi. Ben venga l’investimento ma in tempi celeri". Il ministero ha dato tempo fino al 18 settembre sia Fincantieri, per presentare un progetto, che alla Regione, per trovare una soluzione per svincolare i fondi. "Il 18 settembre – conclude Foti – siamo tutti riconvocati al ministero per lo Sviluppo economico".
Fincantieri Palermo: Fiom, persi 3 anni e 1.500 posti
30 luglio 2013 • 00:00