I lavoratori che da moltissimi anni fanno parte dell'indotto di Fincantieri sono stati convocati questa mattina in Questura per avere notificata una denuncia e una sanzione amministrativa di qualche migliaio di euro per avere protestato nei giorni scorsi contro la mancanza di lavoro. "Per noi si tratta di una decisione inopportuna perché colpisce i lavoratori, mentre andrebbe affrontato il problema alla base delle ragioni che lo hanno generato – dichiara il segretario Fiom Cgil Palermo Angela Biondi - La lotta per la difesa del posto di lavoro non è mai una cosa semplice, né per chi la fa né per chi, magari, ne subisce il disagio. Spesso le azioni di protesta sono il frutto del silenzio delle istituzioni alle quali da tempo si richiede di intervenire in difesa di quel poco lavoro rimasto in una terra come la nostra, soprattutto con la consapevolezza che non esiste altro lavoro se non quello per cui si sta lottando”.

”Il vero problema non sono i lavoratori – aggiunge Angela Biondi - ma l'assenza di qualsivoglia politica industriale e di sviluppo, sopratutto nel Mezzogiorno, insieme ad una forte spinta al profitto operata sulla vita delle persone. Ci auguriamo che nelle sedi opportune prevalga la comprensione e la tolleranza, rispetto allo stato di forte disagio creato, per trovare soluzioni che non penalizzino i lavoratori coinvolti".