"Con il verbale di riunione firmato ieri, a Roma, dai sindacati dei metalmeccanici con Fincantieri, abbiamo semplicemente fermato il precipitare verso una catastrofe e ripristinato le condizioni minime per un confronto. I problemi di fondo, però, restano tutti aperti". Lo ha detto oggi (28 settembre) Giorgio Cremaschi, responsabile Fiom per la cantieristica navale, nel corso di un’assemblea che si è svolta oggi nello stabilimento di Riva Trigoso (Genova).
"E’ importante – ha proseguito - che sia smentito il piano delle chiusure. Adesso ci vuole il piano per il lavoro e lo sviluppo industriale del gruppo. E qui registriamo i ritardi, le inadempienze, le trascuratezze del governo. Abbiamo chiesto un programma coordinato di investimenti e commesse – ha sottolineato Cremaschi - che permettano alla cantieristica pubblica di affrontare la crisi e superare i momenti più difficili. Su questo c’è ancora il vuoto ed è per questo che abbiamo chiesto il tavolo a Palazzo Chigi. Infatti, si tratta di coordinare interventi che coinvolgono più ministeri e che devono portare ad un piano di salvaguardia industriale ed occupazionale per tutti gli otto cantieri del gruppo".
"Per questo – ha concluso Cremaschi - abbiamo confermato per venerdì 1° ottobre la manifestazione nazionale a Roma, che del resto avevamo convocato prima delle indiscrezioni giornalistiche su un piano di tagli e chiusure elaborato dall’Azienda. Scopo della nostra iniziativa è quello di affrontare la gravità della crisi di un settore che rischia di vedere più di un terzo dei propri occupati in Cassa integrazione a partire dalla fine dell’anno. La lotta della Fincantieri si concluderà solo quando avremo nero su bianco un piano di sviluppo finanziato e garantito sia dal Governo, che da tutte le Istituzioni competenti".
Fincantieri: Fiom, adesso serve piano per il lavoro
28 settembre 2010 • 00:00