“Si è tenuto ieri lo sciopero nazionale degli oltre 10.000 addetti del settore degli appalti ferroviari, indetto unitariamente da Filt Cgil, Fit Cisl, Uilt Uil e Ugl Trasporti e Fast Ferrovie”. Così, in una nota, la Filt di Roma e Lazio.
“Nella Regione Lazio – continua il comunicato – gli addetti sono circa 2.000, di cui potenzialmente 250 in esubero, per via della scadenza degli ammortizzatori sociali. La data per la protesta non è stata scelta a caso: ieri, infatti, scadeva il primo triennio dal dlgs 148/2015 che regola la materia. L’adesione allo sciopero è stata altissima, in alcune società con punte del 100%, segno evidente di quanto i lavoratori del settore, già vessati da condizioni lavorative e retributive particolari, sentano sulla propria pelle la pericolosità della situazione. La richiesta d'intervento delle organizzazioni sindacali è rivolta non solo alle istituzioni, che ad oggi non danno segnali di voler affrontare la questione, ma anche al gruppo Fs, in qualità di committente”.
“Quest’ultimo deve mettere in campo azioni concrete per evitare che continuino a essere assegnate gare al massimo ribasso, ma anche per dare risposte immediate agli esuberi che, per via della scadenza degli ammortizzatori, potremmo dover affrontare in maniera massiccia. Qualche procedura di licenziamento collettivo è già in discussione tra le parti. Seguiremo con attenzione gli sviluppi di questa delicata vicenda, che interessa un delicato settore, parte importante del mondo ferroviario”, conclude il sindacato.