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"Capiamo l'enfasi del sottosegretario Nannicini sull'Ape e capiamo anche che - alla vigilia di un importante referendum per le sorti del Paese - ci sia un po' di confusione, ma mettiamo tutti sull'avviso che così come sono, le norme sull'Ape agevolata rischiano solo di essere uno spot e non una risposta concreta per i tanti lavoratori edili che a 63 e più anni stanno ancora sulle impalcature, rischiando la vita tutti i giorni". E’ quanto ha affermato Alessandro Genovesi, intervenendo all'assemblea generale della Fillea Cgil ad Alessandria.
"Così come sono le norme, infatti, con i 36 anni minimi di contributi di cui 6 anni continuativi come condizioni minime per accedere all'Ape agevolata, stiamo praticamente dicendo che nessun operaio edile potrà beneficiarne, essendo il lavoro edile per definizione discontinuo, con lavori che iniziano e finiscono con l'apertura e chiusura dei cantieri e con una carriera previdenziale con periodi strutturali di non lavoro. Per questo insieme a Feneal Uil e Filca Cisl stiamo chiedendo ai senatori di tutti gli schieramenti politici di sostenere emendamenti che riducano il tetto dei 36 anni - quando la stessa legge sui lavoratori usuranti prevede i 35 anni - e soprattutto facciano sparire ogni riferimento al requisito della continuità contributiva, altro requisito finora completamente assente nel panorama delle norme sulle uscite previdenziali".