Oggi sono tornati a manifestare gli ex addetti della Conus technology, la ditta alla quale Marche muItiservizi aveva affidato la lettura e la movimentazione dei contatori del gas e dell'acqua. Operai specializzati che, rappresentati dalla Filctem Cgil di Pesaro Urbino, chiedono la continuità del lavoro che hanno svolto in questi anni. Ancora una volta, stamattina si sono ritrovati di fronte alla sede di Marche multiservizi, contro una situazione di stallo che ogni giorno si fa più complicata. Chiedono precise garanzie sul contratto di lavoro che, nelle gare di appalto al massimo ribasso, viene spesso applicato in modo arbitrario e non sempre corrispondente alle mansioni svolte.
Lavoratori e sindacati hanno ricevuto solo promesse, vaghe, ma nessuna garanzia scritta, né da parte della nuova ditta che ha vinto l’appalto né da Marche multiservizi che, nei giorni scorsi, ha fatto sapere di rispettare 'orientativamente' la clausola sociale. A questo punto, sembra che i 22 lavoratori non saranno assunti direttamente dalla società partecipata, e forse neanche dalla ditta che ha vinto l’appalto (Barbagli srl), subentrata alla Conus. "La protesta continua – dicono i rappresentanti sindacali – perchè non è possibile che questi lavoratori rischino di perdere il lavoro a causa delle estarnalizzazioni di servizi e di appalti al ribasso".
“Siamo molto preoccupati – sottolinea Giorgio Marzoli, segretario generale della Filctem provinciale –, e soprattutto siamo stanchi di parole a cui finora non sono seguite azioni di alcun genere. Una situazione assurda, che però vogliamo risolvere, perché è profondamente ingiusto che a farne le spese siano sempre e solo i lavoratori. Abbiamo sottoscritto un protocollo sulla trasparenza negli appalti e ci aspettiamo che venga rispettato in ogni sua parte. Ma questi lavoratori non hanno tempo di aspettare. Sono persone con famiglia, figli, spese e mutui da pagare. Ma davvero qualcuno si prenderà la responsabilità di buttarli in mezzo a una strada? Noi non ci stiamo, e chiediamo che ognuno si assuma le proprie responsabilità”.