Giuseppe D’Aquila, 42 anni di Catania, è stato confermato segretario generale della Filctem Cgil Sicilia, la federazione dei lavoratori della chimica, dell’energia e del tessile. Lo ha eletto l’assemblea generale della categoria, al termine di congresso, con 42 voti a favore, 2 no, due astenuti. “Metteremo in campo tutto il nostro impegno- ha detto D’Aquila- per rinvigorire una vocazione industriale della Sicilia che dovrà fare convivere i nostri territori con un’industria meno invasiva e più attenta alle esigenze ambientali . La contrattazione sarà il nostro principale strumento”. Il segretario della Filctem siciliana chiede un “piano strategico straordinario” che consenta alla Sicilia “di cogliere le opportunità che si offrono con i cambiamenti in corso, per garantire un futuro industriale da protagonista alla nostra regione”. L’auspicio espresso durante il congresso è “la modifica in tempi rapidi del concetto di bonifica che, nell’evoluzione del sistema energetico siciliano e nazionale, non può essere considerata come mero risarcimento del territorio. Le bonifiche- ha sottolineato D’Aquila- devono essere propedeutiche alla reindustralizzazione del territorio e le compensazioni non devono più servire ai sindaci per costruire piazze e fontane. Bisogna piuttosto orientare le risorse alla progettualità e alla ridefinizione industriale dei territori. In caso contrario- ha specificato - bonifiche e compensazioni risulteranno mance insufficienti per la salvaguardia dei lavoratori e dei cittadini”. Per il segretario della Filctem “in ogni caso per dare una prospettiva industriale ai nostri territori si rendono necessari investimenti e la realizzazione di infrastrutture, necessarie ad esempio per il miglior utilizzo del gas”. Riguardo agli interventi necessari D’Aquila ha detto che “deve essere realizzato il progetto sul Gnl previsto dal protocollo di Gela, è necessario concretizzare gli investimenti previsti sulla ricerca e l’estrazione di idrocarburi che saranno propedeutici alla ricostruzione industriale di quel territorio; bisogna riconvertire la Centrale Edipower a Milazzo; realizzare l’impianto di polietilene a Priolo con Versalis; l’impianto di paraffine alla Sasol”. E ha aggiunto: “Non possiamo perdere l’opportunità di investire miliardi di euro sulla metanizzazione di interi comuni; non possiamo ancora consentirci il lusso di non cantierare i progetti per la gestione del servizio idrico integrato in Sicilia”. E ha ancora detto:”A Ragusa, dobbiamo salvaguardare un sistema industriale integrato di eccellenza che riesce ad incrociare bene le diverse economie territoriali. Mentre a Siracusa l’obiettivo generale deve essere quello di gestire il periodo di transizione, dovuto alla riduzione consistente del consumo di idrocarburi in Europa, tentando di radicare le aziende sul territorio con processi industriali che guardano alla sostenibilità in modo strategico”. Investimenti per nuovi impianti vengono sollecitati anche nella chimica. “A Catania, dovremo sviluppare e consolidare le eccellenze Farmaceutiche e orientare processi tecnologici per la riconversione produttiva delle aziende della plastica. Fra Enna, Messina e Bronte, dovremo tentare, di mettere insieme le eccellenze tessili che, ormai, sono ridotte al lumicino. È necessario, per effetto del surplus energetico da energie rinnovabili, ripensare le centrali a partire da quella di Termini Imerese a Palermo”. Questi saranno i temi su cui si dispiegherà in questi anni l’azione di pressione e di mobilitazione della Filctem siciliana.