“Non è possibile che sulle aperture festive dei negozi dobbiamo assistere ogni anno ad appelli, esortazioni, auspici, che possono anche produrre un po’ di sensibilizzazione momentanea, ma che poi ci riportano, anno dopo anno, allo stesso punto di partenza. Anche l’iniziativa annunciata dagli assessori Marcato e Lanzarin, pur apprezzabile negli intenti, non pare risolutiva della questione. Occorre davvero un punto fermo e questo è rappresentato, in primo luogo, da una legge nazionale sulle aperture festive e domenicali, su cui chiediamo ai parlamentari della nostra Regione cosa intendano fare". È quanto afferma Emilio Viafora, segretario generale Filcams Veneto.
In secondo luogo, da parte della Regione, occorre una capacità di regìa, mettendo attorno a uno stesso tavolo comuni e province, le associazioni d'impresa e i sindacati, affinchè ognuno, per la parte che gli compete, definisca un atto politicamente significativo, sapendo che c'è anche un nesso tra la filosofia delle aperture selvagge e le forme di sfruttamento del lavoro. Altrimenti, non si spiegherebbe il fatto che mentre Federdistribuzione parla di crescita occupazionale, noi stiamo invece gestendo crisi e crescita di part time. Evidentemente, quello cui si riferiscono è lavoro estremamente precario (voucher, contratti a chiamata, ecc), usato in aggiunta al peggioramento delle condizioni degli stessi dipendenti, su cui vengono scaricati i costi delle aperture festive che non comportano maggiori vendite, ma, per quanto ci riguarda, solo minori tutele e diritti nel lavoro”, conclude il dirigente sindacale,