“Orizzontale, trasversalità e confederalità, le parole che meglio definiscono la formazione della Filcams, che per la pluralità di attività che svolge e la molteplicità di figure lavorative presenti è una specie di confederazione all’interno della Cgil”. È quanto sostiene Giancarlo Pelucchi, responsabile formazione Cgil nazionale, intervenuto nel corso delle due puntate che ‘Conoscenza&organizzazione’, la rubrica di Rassegna.it, e ‘Quadrato rosso. La formazione va in rete’, la trasmissione di RadioArticolo1, hanno dedicato all’attività formativa della Filcams. Un lavoro variegato e diversificato, dove s’individuano cinque parole d’ordine, corrispondenti ad altrettanti filoni d’intervento: accostamento, aggiornamenti, approfondimento, avanguardia e autoistruzione.

“Ciò significa – continua Pelucchi – che la qualità e quantità di persone coinvolte è consistente, il piano formativo viene definito a livello nazionale, ma con un’articolazione sul territorio. La formazione è a 360 gradi, modulata al suo interno, dai gruppi dirigenti ai delegati di prima nomina, ai coordinamenti sindacali, per un totale di più di mille persone partecipanti ogni anno. La categoria sperimenta spesso, sia nei temi che nelle modalità, ha un approccio assai sistematico, attraverso strumenti con altri sindacati, mediante la formazione a distanza. Ha inventato le prime assemblee virtuali, organizzate tra i lavoratori degli uffici legali. Conosce le Rsa e Rsu, che censisce e coinvolge. Nel complesso, quella della Filcams è un’ottima palestra formativa. Ho preso parte ad alcuni corsi. Mi ha impressionato il livello di formazione e partecipazione. Mi ha colpito l’approccio e il modo di fare scuola. Per loro è normale svolgere attività formativa. Tengono insieme una scuola e una rete di formatori che ci mettono passione: sono dei sindacalisti, ma anche degli istruttori capaci”.


 

La puntata del 28 novembre

 

Francesca Mandato è la responsabile nazionale della formazione Filcams. “Forum è la nostra scuola nazionale - la cui sigla vuol dire formazione risorse umane -, ma che vuol essere anche luogo di riflessione, momento di scambio, discussione d’idee e condivisione tra i partecipanti. Il piano generale è concepito come una struttura dove ogni sindacato si organizza localmente e dà spazio ai bisogni formativi, che poi devono confluire su scala nazionale. In tal modo, abbiamo costruito una rete sul territorio su due livelli: il primo verticale, attraverso Forum, organizzato dal dipartimento nazionale; l’altro orizzontale, attraverso il lavoro svolto dalla rete di formatori locali. Per una formazione più specifica, effettuiamo corsi di formazione per singole aziende, come Auchan, Ikea, Sma, Feltrinelli, Zara, Esselunga, Autogrill, Carrefour, dove delegati di una sede produttiva possono entrare a contatto con delegati dello stesso gruppo ma di filiali diverse”. Nel 2016, grazie a Forum, la categoria ha organizzato una settantina di eventi formativi su scala nazionale, che hanno visto la partecipazione di un migliaio di persone. Nel giro di due anni e mezzo sono stati formati circa 6.000 partecipanti, quasi tutti a livello territoriale. Di recente, abbiamo organizzato un seminario dedicato al nuovo Codice degli appalti, per approfondire meglio il tema della legalità in quel contesto”.

“La nostra formazione coinvolge tutti – rileva Fabio Favola, segretario Filcams Alessandria –. È un disegno e un investimento che comprende vari livelli. Proviamo a concepire la formazione come un lavoro di natura operativa, grazie al sostegno dei fondi messi a disposizione dalla struttura nazionale ai piccoli territori. Più attenzione la rivolgiamo ai nostri rappresentanti nei luoghi di lavoro, che per noi sono la risorsa principale che abbiamo. Offriamo formazione per ampliare il bagaglio formativo dei delegati, soprattutto quelli di prima nomina, al fine di costruire la ‘cassetta degli attrezzi’ necessari per poter adempiere all’impegno che si sono assunti. Da parte di molti, c’è una voglia di saperne di più su singole materie, per approfondire determinate questioni, per fare un alto salto di qualità grazie ai nostri esperti a disposizione”.

Ombretta Pieracci è una corsista della Filcams di Pisa. “Noi strutture territoriali, a diretto contatto con delegati e Rsu, abbiamo visto questa opportunità formativa in modo entusiasta. La richiesta di formazione è pressochè costante. Sempre più spazio lo diamo alla formazione per l’accrescimento professionale dei lavoratori. Non è semplice conciliarla con la nostra attività di tutela di sindacalisti. Ogni categoria deve dare spazio ai bisogni formativi e organizzare una formazione continua, che è quello che cerchiamo di fare sul nostro territorio, con momenti dedicati ai delegati durante l’anno”.   

“Facciamo formazione a tutto campo, – spiega Michela Verdecchia, esponente formativa della Filcams Marche –. I delegati chiedono una conoscenza maggiore dei propri settori e dei propri contratti. La categoria si sta sviluppando soprattutto nel turismo, ma in modo unilaterale dalle aziende, senza opportunità di crescita per i lavoratori. L’illegalità è diffusa, ma non ancora dilagante. Ci sono tanti piccoli casi e condizioni di lavoro che segnalano un’accelerazione di pratiche irregolari. Perciò, i progetti formativi futuri saranno incentrati sull’individuazione, comparto per comparto, dei punti critici dell’illegalità, allo scopo di farli emergere”.

Giacinto Milazzo è un esponente della rete di formatori Filcams Sicilia. “Le strutture regionali hanno progettato corsi annuali per delegati, funzionari e dipendenti che lavorano negli uffici del sindacato. A Palermo e in tutta la Sicilia siamo costantemente impegnati nell’attività di ripristino della legalità e della tutela dei livelli occupazionali. Ci battiamo per nuove forme di contrattazione che facciano emergere dal nero i lavoratori. Seguiamo l’assegnazione dei beni sequestrati alla mafia che possono trasformarsi in attività sociali e di formazione, da affidare a cooperative di giovani o associazioni che si occupano del sociale. Stessa cosa sugli appalti. Quest’anno l’attività formativa verterà su comunicazione e negoziazione, riservata a funzionari e delegati, più un corso che mira a illustrare le ultime novità per quanto riguarda l’immigrazione, riservato ai dipendenti del patronato e dei caf che assistono i migranti”.

 

La puntata del 5 dicembre

“Il lavoro dei formatori è delicato e complicato – conclude Mandato –. La formazione viene condivisa attraverso una piattaforma informatica virtuale, al cui interno condividiamo corsi e progetti. Abbiamo un insieme di persone che hanno messo insieme le proprie competenze e che si stanno arricchendo vicendevolmente con un lavoro di contaminazione. Ad esempio, sul tema della legalità. Il corso attuale è dedicato a questo argomento e costituirà il ‘fil rouge’ di tutti i corsi futuri, perché la legalità è l’asse fondamentale della Cgil, è un ragionamento di natura confederale, che deve trovare momenti di riflessione di natura etica all’interno del sindacato, riguardando la contrattazione e la salvaguardia del lavoro. Vogliamo creare una cultura della legalità sul territorio, che spesso manca in Italia, e formare i futuri sindacalisti sul tema, arricchendola per tutto ciò che attiene a criminalità organizzata, infiltrazioni mafiose, lavoro nero e sommerso, appalti al massimo ribasso. Cerchiamo di far comprendere le varie sfaccettature dell’illegalità, compresi i contratti gialli e pirata, dove si arriva a situazioni di ricattabilità, con il lavoratore che restituisce parte della busta paga, come gli appalti fra privati, dove ci sono forti elementi d’illegalità, che sfociano nel riciclo di denaro”.