Anche quest’anno migliaia di lavoratrici e lavoratori del commercio non potranno passare le feste con i propri cari, perché moltissime attività commerciali resteranno aperte per le prossime festività: 25 aprile, 1 maggio e 2 giugno. Filcams, Fisascat e Uiltucs della Lombardia dicono all'apertura dei giorni festivi.
"La liberalizzazione selvaggia degli orari commerciali non ha portato a un aumento dell’occupazione e neanche rilanciato i consumi, ma di contro, lavoratrici e lavoratori si sono visti peggiorare le condizioni di vita e di lavoro. A ciò si aggiungono le numerose procedure di licenziamento collettivo avviate da diverse aziende della grande distribuzione e l’assenza, da troppi anni, di un contratto nazionale del settore", si legge in una nota.
Da tempo "continuiamo a batterci per una seria regolamentazione delle aperture degli esercizi commerciali e a rivendicare il diritto delle lavoratrici e lavoratori del commercio di poter condividere e trascorrere con i propri cari e le proprie famiglie alcune giornate dell’anno. Ancora una volta siamo costretti a ribadire che né la legge, né il contratto collettivo nazionale di lavoro prevedono l’obbligo della prestazione lavorativa in occasione delle festività, invitiamo pertanto le lavoratrici e i lavoratori a godere del 25 aprile Festa della Liberazione, del 1 maggio Festa del Lavoro e delle lavoratrici e dei lavoratori e del 2 giugno, Festa della Repubblica".
"Inoltre, in considerazione del fatto che alcune imprese, soprattutto della Grande Distribuzione, hanno fatto sottoscrivere ai dipendenti nella lettera di assunzione, in modo del tutto illegittimo, l’obbligo del lavoro festivo, invitiamo questi ultimi, in caso di pressioni o forzature da parte dell’azienda, a rivolgersi ai propri rappresentanti sindacali oppure alle sedi sindacali territoriali di Filcams, Fisascat, Uiltucs", conclude la nota.