La Cgil Basilicata ritiene positiva l'iniziativa dei sindaci di Avigliano, Atella, Rionero, Melfi, Rapone, Venosa, Bella, Banzi, Rapolla, Ruvo del Monte, Lavello, Ripacandida, Ginestra, Acerenza, Genzano, San Fele, Montemilone, Maschito, che stanno sostenendo le ragioni di Giovanni, Antonio e Marco, i tre lavoratori della Fiat Sata i cui diritti sono ad oggi calpestati dall'azienda. Lo afferma il segretario regionale, Antonio Pepe.

"La partecipazione delle istituzioni
locali alla battaglia per il ripristino della legalità - dice il sindacato in una nota -, e nello specifico per la piena applicazione della sentenza di reintegro, emessa dal giudice del lavoro di Melfi, anche alla luce dell'intervento del Capo dello Stato, è un segnale forte che va oltre la solidarietà e alimenta un ampio schieramento di forze istituzionali che chiedono alla Fiat di far rientrare i tre lavoratori sul posto di lavoro in modo da ripristinare il sistema dei diritti e delle relazioni democratiche all'interno dell'azienda".

"È forte, quindi, la preoccupazione che gli amministratori locali hanno voluto esprimere per il futuro produttivo e occupazionale dello stabilimento industriale più importante della nostra regione. Siamo convinti che questo sia il modo corretto per portare avanti una battaglia non solo per la piena affermazione dei diritti e della dignità di tutti i lavoratori, ma anche per il ripristino delle condizioni di legalità per l'intero territorio lucano".