“La vicenda dell'Alfa di Arese rischia di chiudersi nel peggiore dei modi. Infatti, oggi, 8 novembre, scadono i primi 45 giorni per la procedura di licenziamento di 79 lavoratrici e lavoratori dello stabilimento lombardo. Il tutto, in totale violazione dell'accordo del 24 novembre 2011, che prevedeva la ricollocazione dei lavoratori nel gruppo, in particolare nello stabilimento di Corbetta (Mi), dove, tra l'altro, l'azienda sta facendo straordinari”. E' quanto afferma Michele De Palma, responsabile per la Fiom Cgil nazionale del gruppo Fiat.
“La Fiom chiede alla Fiat di ritirare i licenziamenti e di tener fede all'accordo firmato - aggiunge -. Inoltre, le istituzioni locali e nazionali, anche loro firmatarie dell'intesa, debbono convocare un tavolo entro i restanti 30 giorni, al fine di impedire i licenziamenti, attraverso lo strumento della cassa in deroga, visto che l'Amministratore Delegato di Fiat ha annunciato investimenti per il centro direzionale di Arese per l'expo 2015”.
“La vicenda di Arese é solo la punta dell'iceberg degli effetti dei mancati investimenti e del processo di deindustrializzazione dell'Alfa in Italia. É giunto il momento che il ministro dello Sviluppo economico convochi tutte le parti e che il management chiarisca il futuro industriale dell'Alfa, visto che sono a rischio anche altri stabilimenti. Infatti, ove non vi fosse la garanzia occupazionale per tutti i lavoratori e i siti - conclude De Palma -, é necessario che il Governo si adoperi per attrarre marchi stranieri perché non si può più assistere inermi alla scomparsa della produzione di auto nel nostro Paese”.
Fiat: Fiom, ritirare procedure licenziamento Alfa Arese
8 novembre 2013 • 00:00