La decisione presa dal gruppo Lames di chiudere lo stabilimento Lasme nell’indotto Fiat di Melfi, mettendo sulla strada 174 dipendenti, è “un’azione progettata alle spalle dei lavoratori in cui tutto era stato già predisposto, dallo svuotamento del magazzino allo scorporo della fabbrica dal gruppo Lames Spa - proprietario dello stabilimento di Melfi e di un altro stabilimento a Chiavari - e al suo conferimento a una nuova società costituita ad hoc, la Lasme srl”. Lo sostiene in una nota il segretario generale della Fiom Cgil, Gianni Rinaldini, aggiungendo che si tratta di “una vera vigliaccata, operata da un’azienda fornitrice del gruppo Fiat. Gruppo che non poteva non essere a conoscenza del piano della Lames, considerando che si era premurato di costituire scorte di componenti prodotte dalla stessa Lames.”
“Da giorni – prosegue Rinaldini -, le lavoratrici e i lavoratori della Lasme di Melfi presidiano la fabbrica senza aver avuto alcuna risposta dalla proprietà. Nella giornata di martedì 24 agosto, sette lavoratori sono saliti sul capannone dello stabilimento con il sostegno dei loro compagni di lavoro. In tale circostanza, l’addetto alla vigilanza dell’Azienda ha reagito sparando in aria diversi colpi di pistola. Soltanto il grande senso di responsabilità dei partecipanti al presidio ha evitato le immaginabili conseguenze di questo gesto.”
La Fiom esprime “totale sostegno e solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori della Lasme in lotta e auspica un esito positivo dell’incontro convocato dal Prefetto di Potenza per lunedì 28 agosto. In caso contrario – conclude Rinaldini -, diventerà urgente una convocazione da parte del Governo delle parti sociali e delle Istituzioni locali della Basilicata e della Liguria interessate alla vicenda”.
Fiat: Fiom, chiusura Lasme Melfi è una ‘vigliaccata’
26 agosto 2009 • 00:00