L'accorpamento delle festività “si muove nella direzione opposta rispetto a quanto sarebbe necessario che il Governo facesse. Se questo è il modello che Polillo e il governo - qualora facesse sua la proposta - vuole affermare, saremmo di fronte ad un modello autoritario ed imposto alle parti, che segnerebbe un’ulteriore regressione democratica”. Lo afferma il segretario confederale della Cgil, Elena Lattuada.
Secondo il dirigente sindacale, “per sostenere il lavoro ed i consumi servirebbe una diversa distribuzione del reddito e creare le condizioni di investimento e ripresa produttiva ed economica”. Mentre per sostenere la produttività “bisognerebbe favorire gli investimenti in innovazione e non l’incremento dello sfruttamento del lavoro”.
Lattuada sottolinea, inoltre, come “i calendari di ferie ed utilizzo delle festività sono prerogative delle parti sociali nei contratti nazionali e ancor di più nella contrattazione aziendale, anche perché così si risponde alle reali esigenze delle imprese e dei mercati”.
“L'augurio è che le parti sociali tutte contrastino questo disegno, riaffermando le prerogative proprie e chiedendo al Governo di farsi carico di ben altre urgenze economiche e sociali che il Paese ha”, conclude.
Festività: Cgil, è materia di confronto di parti sociali
17 luglio 2012 • 00:00