PHOTO
“Qui si viaggia ancora su mezzi fatiscenti, privi di aria condizionata e lungo strade non sempre sicure”. Gaetano Raguseo, segretario generale della Filt Cgil di Taranto, dà voce al malcontento dei dipendenti delle Ferrovie Sud Est, azienda di trasporti della Puglia, per le condizioni di lavoro in cui sono costretti a operare. Un disappunto che nel corso del tempo è diventato protesta: prima con il blocco degli straordinari per un mese (precisamente dal 5 al 27 luglio e dal 4 all'8 settembre), poi con uno sciopero regionale di 4 ore (dalle 8.30 alle 12.30) indetto per oggi (venerdì 6 luglio) da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti Uil e Faisa Cisal.
“Ci piace sentir parlare di turismo o di modello di sviluppo sostenibile e integrato tra le province di Lecce, Brindisi e Taranto, ma tutto scolorisce di fronte a un diritto sacrosanto come quello della mobilità, che continua a essere in questi territori tutt’altro che sostenibile”. Gaetano Raguseo sottolinea che “si continua a parlare della Puglia turistica senza sentire il bisogno di parlare con i lavoratori, proprio mentre l’Agenda 2020 dell’Unione europea impone vincoli stringenti sul cambio di passo anche in questo settore così strategico”.
Lo sciopero regionale, spiega il sindacato, arriva dopo i tentativi di dialogo con l’azienda, alcuni mesi fa definitivamente passata nelle mani del gruppo Ferrovie dello Stato. “Abbiamo atteso inutilmente che si definisse questo passaggio – dice il segretario Filt tarantino –, ma il gruppo continua a condurre l’azienda con scelte unilaterali, chiudendo impianti, spostando personale, come se il fattore umano in questo servizio fosse un discrimine assolutamente ininfluente”. E se nulla accadrà a invertire questa tendenza, tra venti giorni scatterà un nuovo sciopero, stavolta di 8 ore.
I sindacati lamentano carenze di organico (soprattutto tra il personale viaggiante, ossia capitreno e macchinisti), utilizzo continuo degli straordinari, turni al limite della sopportazione, uso massiccio di lavoratori interinali, mancanza di risposte sulla richiesta di rinnovare la contrattazione di secondo livello, oltre all’assenza di confronto sulle decisioni strategiche che vengono assunte dal management. “In questi mesi l'azienda è stata completamente assente, pur di fronte a situazioni di grave criticità”, aggiunge la Fit Cisl territoriale, lamentando sia una cattiva “gestione dei turni, con direttive che arrivano solo all'ultimo momento e con il personale che non sa quello che dovrà fare il giorno dopo”, sia un parco autobus vetusto, composto per “il 40 per cento da pullman vecchi di 25 anni, per di più senza climatizzatori, quindi non idonei al trasporto durante l'estate”.
La situazione delle Ferrovie Sud Est, insomma, è davvero critica. “L’azienda è sorda alle istanze dei lavoratori, nonostante il grande senso di responsabilità con cui i dipendenti hanno affrontato questa fase di difficile transizione per il cambio dei vertici societari”, rimarca Giuseppe Guagnano, segretario generale della Filt Cgil di Lecce: “Si rende anche responsabile di interventi discutibili, cambiando senza preavviso turni e ferie e costringendo i lavoratori a un grande impegno per far funzionare l'intera struttura. Ci sono poi forzature contrattuali sull'uso dei dipendenti dell'officina in trattamento di trasferta, e problemi di microclima e sicurezza sul lavoro per il personale ferroviario e delle autolinee”.