Questa mattina, presso l'Istituto tecnologico Montani di Fermo, alle ore 7.20 (da quanto si apprende dalla stampa) è crollato il tetto di un’aula del triennio. Per pura casualità, non si sono avute vittime tra gli studenti e il personale della scuola; se il fatto si fosse verificato solo 40 minuti dopo, saremmo qui a piangere studenti, docenti e personale Ata". È quanto affermano, in un comunicato congiunto, Cgil, Cisl e Uil di Fermo, Flc, Cisl e Uil scuola Rua di Ascoli Piceno e Fermo.
"È l'ennesimo crollo di una scuola pubblica italiana, anzi di una scuola che ha reso famoso il territorio fermano per la sua tradizione storica. Non si conoscono ancora le cause di questo crollo, ma sembra assurdo che, dopo i tremendi sismi che hanno colpito la nostra zona, si possano verificare situazioni del genere. I controlli di agibilità effettuati nelle strutture scolastiche avrebbero dovuto evidenziare situazioni di potenziale pericolo, e in particolar modo di eventuali pericoli di crollo, come avvenuto all'Itt Montani", continuano i sindacati di categoria.
"Più volte, come organizzazioni sindacali, abbiamo denunciato la situazione disastrosa delle strutture pubbliche scolastiche italiane. Nei prossimi giorni chiederemo nuovamente alle autorità responsabili le reali condizioni degli edifici scolastici della nostra regione e in che modo si vorranno orientare i necessari investimenti. Occorre un piano di investimenti strutturali nella scuola pubblica e non procedere a riforme che, da una parte, vanno solo a colpire il personale della scuola, e dall'altra parte, a operare in maniera propagandistica e di facciata", proseguono le diverse sigle.
"La scuola deve tornare a essere un bene comune, come previsto dalla nostra Costituzione. La magistratura faccia luce sulle responsabilità del crollo, e noi come saremo pronti a intraprendere tutte le azioni necessarie. Non è un Paese civile quello che tollera morti sul lavoro e fa rischiare la vita ai suoi figli che si recano ogni giorno a scuola", concludono i confederali.