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“Confermato il 31 maggio ed il 1 giugno lo sciopero di due giorni di tutti gli addetti di FedEx e Tnt, compresi gli appalti”. È quanto riferiscono unitariamente Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti dopo due giorni di trattativa con le due aziende e dopo l’incontro di oggi (25 maggio) al Ministero dello sviluppo economico sulle procedure di licenziamento per 361 persone ed il trasferimento collettivo riguardante 115 persone.
“Le due aziende - spiegano le organizzazioni sindacali - non hanno preso in considerazione la proposta di ritirare licenziamenti e trasferimenti, ma esclusivamente offerto degli incentivi, non specificati, a chi accetta il licenziamento. Alla struttura del Mise per la crisi d’impresa abbiamo spiegato che, alla ripresa del confronto, è utile il ritiro delle procedure e non è ammissibile, con i bilanci aziendali in attivo, un piano di riorganizzazione che parta dai licenziamenti. Da parte nostra - proseguono Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti - siamo disponibili ad aprire un confronto, a partire dalla salvaguardia dei posti di lavoro, dal riconoscimento delle professionalità e dal superamento del modello produttivo basato sull'allungamento della filiera della logistica e della distribuzione delle merci, come nel caso di TNT, puntando al contrario sull’internalizzazione delle attività, per fare emergere il modello produttivo virtuoso in essere in Fedex. È stata condivisa la ripresa del confronto a partire dal 4 giugno ed una prima verifica al Mise è prevista il 7 giugno”.
LA GIORNATA
“Se c’è la volontà di affrontare un negoziato serio, ora serve un atto di responsabilità: Fedex-Tnt ritiri le procedure di licenziamento e i trasferimenti”. È questa la richiesta che i sindacati, espressa dalla segretaria nazionale della Filt Cgil Giulia Guida, rivolgono oggi (venerdì 25 maggio) alle due multinazionali di trasporti e logistica (aziende ancora divise, ma destinate all’integrazione, visto che la Fedex ha acquisito la Tnt nel maggio 2016) nell’incontro che si tiene a Roma, presso la sede del ministero dello Sviluppo economico.
Il progetto della Fedex-Tnt, articolato in quattro procedure complessive tra licenziamenti e trasferimenti collettivi, prevede la chiusura di 24 sedi su 34 e l’allontanamento di 361 lavoratori (315 in Fedex, quasi tutti corrieri, e 46 in Tnt). Il piano stabilisce anche più di cento spostamenti di sede, perlopiù verso Milano e Roma (23 dipendenti di Fedex e 92 addetti alle vendite di Tnt, tutte donne), che Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti giudicano “falsi trasferimenti, visto che è improponibile, per una lavoratrice, spostarsi a centinaia di chilometri da casa e famiglia”, e la “probabile esternalizzazione massiccia di personale sul modello Tnt”.
Dall'incontro di oggi, però, non ci si aspetta molto. I due vertici tra aziende e sindacati di mercoledì 23 e giovedì 24 maggio non hanno fatto registrare alcuna novità. Fedex-Tnt ha confermato le procedure di licenziamento per 361 lavoratori e il trasferimento collettivo di altri 115, mentre le proposte avanzate dai sindacati non sono state recepite. "Le aziende, con estrema arroganza e insensibilità, hanno esclusivamente offerto degli incentivi (non meglio specificati) a chi dichiara la disponibilità a essere licenziato, nonché hanno offerto qualche decina di ricollocazioni" spiegano le segreterie nazionali di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, condannando "la pochezza della proposta, che di fatto non modifica le azioni di licenziamento, e la mancanza di rispetto verso le lavoratrici e i lavoratori, che rappresentano il motore dell’attività produttiva e hanno consentito la crescita economica delle due realtà aziendali".
I sindacati hanno ribadito "che è del tutto ingiustificato il progetto di riorganizzazione aziendale mirato ai licenziamenti dei lavoratori, nonostante i bilanci aziendali siano in positivo". Nello stesso tempo, con grande responsabilità, hanno dichiarato "la disponibilità ad aprire un serio confronto a partire dalla salvaguardia dei posti di lavoro e il miglioramento delle condizioni materiali dei lavoratori, anche puntando all'internalizzazione delle attività, alla stabilità dei rapporti di lavoro e al rispetto delle regole previste dal ccnl, nonché a una più diffusa cultura della legalità e dei diritti dei lavoratori". Riguardo la mobilitazione, Filt, Fit e Uiltrasporti hanno indetto assemblee in tutti i luoghi di lavoro per i giorni 28, 29 e 30 maggio, e lo sciopero nazionale (esteso a tutto il perimetro aziendale, anche degli appalti) per i giorni 31 maggio e 1°giugno.
Un primo sciopero nazionale si è tenuto venerdì 17 maggio, con manifestazioni e presìdi in tutta Italia, che ha registrato un’adesione totale. “Noi continuiamo a richiedere un piano di riorganizzazione efficace, capace di coniugare salvaguardia dell’occupazione, qualità e quantità del lavoro” riprende la dirigente Filt Giulia Guida: “Bisogna evitare di percorrere la strada delle esternalizzazioni delle attività che fanno parte del ‘core business’ delle due aziende che negli anni hanno causato danni molteplici ai lavoratori, alle imprese e all’insieme all’economia del Paese”.
Molteplici sono state in questi giorni le prese di posizione dei territori coinvolti dal piano aziendale. Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti della Lombardia hanno ricordato che la Fedex ha “adottato finora un modello organizzativo virtuoso, facendo a meno di appalti e cooperative e producendo utile, mentre la Tnt negli ultimi anni ha licenziato centinaia di dipendenti ed è stata al centro delle cronache per un’altissima conflittualità sindacale, data da troppe cooperative in appalto e sub appalto, deregolamentazione e illegalità diffusa”. Mentre Sara Tripodi, segretario generale della Filt Cgil Monza e Brianza, ha sottolineato che “la chiusura delle aziende è prevista entro agosto, ma da Fedex e Tnt finora non è arrivata alcuna proposta né alcun incentivo all’uscita. L’età media dei lavoratori interessati è tra i 30 e i 40 anni, quindi con grande difficoltà a ricollocarsi”.
I sindacati della Toscana hanno definito come “fortemente negativa la riorganizzazione, in quanto esclusivamente caratterizzata dai tagli del personale, che sono immotivati”, chiedendo alle multinazionali di proporre un piano “che punti realmente allo sviluppo delle attività, alla loro internalizzazione e alla salvaguardia dei posti di lavoro”. Per Filt, Fit e Uiltrasporti “siamo alla svendita dei diritti dei lavoratori, della loro professionalità e della qualità del servizio. È del tutto evidente che chiudere 24 filiali italiane su 34, senza aprire alcun confronto con le Rsa e il sindacato, significa che la prospettiva futura per le restanti è segnata dalla chiusura, al pari dei trasferimenti selvaggi che si traducono in altrettanti licenziamenti”.
“Dopo due anni di studio del processo d’integrazione Fedex ha deciso di partire dai licenziamenti, nonostante abbia chiuso il secondo trimestre 2017 con ricavi per 16,31 miliardi di dollari e un utile netto di 755 milioni di dollari” ha argomentato la segretaria generale della Filt Cgil Torino Teresa Bovino: “L'idea dell'azienda è quella di seguire il modello della terziarizzazione di Tnt per risparmiare sul costo del lavoro, infatti le scelte che la società sta compiendo sembrano puntare solo allo smantellamento dell’organizzazione del lavoro più onerosa. Ma il modello organizzativo incentrato sulle esternalizzazioni ha determinato disuguaglianze tra i lavoratori e perdita delle competenze”.
La Filt Cgil delle Marche “respinge il piano e non condivide un progetto di ridimensionamento e terziarizzazione di attività, perché i bilanci aziendali sono ampiamente positivi e anche per la dichiarata volontà di sviluppo delle imprese multinazionali. Inoltre, i segnali positivi di crescita economica dei settori dove operano le aziende e, più in generale dell'e-commerce, non possono tradursi negativamente per lavoratrici e lavoratori”. Mentre la Filcams Cgil di Venezia rimarca che “Tnt si è affiliata a Fedex dopo aver tagliato centinaia di posti di lavoro, e ora si fa avanti Fedex con la stessa intenzione, malgrado il buon andamento degli affari in questo settore e i profitti che si realizzano. Quello stretto tra Fedex e Tnt è un patto scellerato di pura speculazione economica sulle spalle dei lavoratori, con un ulteriore peggioramento del servizio di trasporto e consegna”.
aggiornato alle 17.02