Lo scorso 29 febbraio è ripreso, a livello di delegazione trattante, il negoziato con Federdistribuzione, ai fini della definizione del contratto nazionale di comparto. Nel corso dell’incontro, si legge in un comunicato stampa Filcams, a fronte della disponibilità avanzata dall’associazione datoriale ad erogare, nel periodo di vigenza del contratto, i medesimi aumenti retributivi previsti dal rinnovo del Contratto nazionale confcommercio (85 euro), sono emerse forti distanze sia rispetto alla determinazione della massa salariale che ai termini di decorrenza e durata.
Distanze che Filcams, Fisascat e Uil TuCs hanno evidenziato anche rispetto alle esigenze poste da Federdistribuzione in tema di deroghe al contratto nazionale, circa la possibilità di prevederne l’estensione agli istituti salariali e l’esigibilità immediata al primo livello di contrattazione. A tali richieste si aggiunge, da parte dell’associazione datoriale, l’introduzione di un meccanismo di assorbimento dei “premi fissi aziendali”, rispetto ad aumenti retributivi riconosciuti a seguito dell’eventuale definizione del contratto nazionale. In considerazione della problematicità degli argomenti posti e della necessità di effettuare ulteriori approfondimenti, il confronto è stato aggiornato a martedì 8 marzo.