“La stagione delle stragi mafiose, sulle quali deve ancora essere scritta una pagina di verità, soprattutto sui mandanti, ha segnato uno dei momenti più negativi della storia del nostro paese”. Lo afferma il segretario generale del Silp Cgil Daniele Tissone, alla vigilia dell'anniversario della strage di Capaci, ricordando che “le forze dell'ordine hanno pagato un prezzo altissimo che ha visto cadere oltre un centinaio di lavoratrici e lavoratori in divisa impegnati in attività investigative, di scorta e di tutela nel contesto della prevenzione e del contrasto di questa particolare, quanto aggressiva, forma di criminalità”.
A Capaci, dice Tissone, è stato colpito “al cuore lo Stato, con la morte di Giovanni Falcone e di sua moglie, ma va ricordato che il tributo di sangue più alto lo ha dato purtroppo la Polizia di Stato, con tre nostri colleghi morti (Rocco Di Cillo, Antonio Montinaro e Emanuele Schifani) e tre feriti (Paolo Capuzza, Gaspare Cervello e Angelo Corbo). A uomini come loro va ogni giorno il nostro pensiero”. È importante ricordare, conclude il segretario generale Silp, che, dopo “una lunga battaglia che ha visto protagonista anche il nostro sindacato, a tutti i familiari dei deceduti e ai feriti sono riconosciuti benefici economici che non potranno però mai compensare quel che è accaduto. Incentivi che contribuiscono a conferire, esclusivamente, flebili serenità a coloro che hanno perso una persona cara o a chi è sopravvissuto a quella terribile esperienza”.