"Tanti impegni disattesi, mentre il territorio fabrianese, sta continuando un inesorabile processo di deindustrializzazione, con il rischio di far sprofondare ulteriormente un distretto in dustriale già messo in ginocchio dalle tante crisi aziendali non ultima quella dell’A. Merloni, sfociata nel licenziamento di tutti i 1.500 dipendenti". E' quanto affermano, in un comunicato, Fiom, Fim e Uilm di Ancona, commentando la situazione del fabrianese.
"Sono passati 6 mesi - scrivono - da quando il governo con un impegno preciso aveva garantito, con grande ottimismo, c he la vertenza banche e J&P Industries stava incanalandosi verso una soluzione positiva. Inoltre che il tema dell’Accordo di programma, sarebbe stato ripreso in un tavolo ministeriale apposito. Ad oggi solo un silenzio assordante arriva dalle istituzioni".
I sindacati concludono: "Tutti conoscono quali sono le azioni da intraprendere, ma la realtà è che non c’è la volontà e responsabilità politica nel fare. La rassegnazione non è nel nostro DNA, ne in quello dei lavoratori con i quali rilanceremo una nuova stagione di lotte. Deve e ssere dato a Fabriano ed al suo comprensorio, la possibilità di mantenere e sviluppare nuove opportunità industriali".
Fabriano: Fiom, Fim e Uilm, tante promesse ma nulla di fatto
"C'è rischio di far sprofondare ulteriormente un distretto in dustriale già messo in ginocchio dalle tante crisi aziendali non ultima quella dell’Antonio Merloni, sfociata nel licenziamento di tutti i 1.500 dipendenti"
8 gennaio 2015 • 00:00