"Su quanto annunciato dall’assessore regionale al lavoro cogliamo una prima e pesante contraddizione: si parla di piano per il lavoro e per la lotta alla povertà e contemporaneamente si fa sapere che gli ex sportellisti fra tre mesi potrebbero restare senza lavoro, creando nuovo allarme sociale”: lo dice Monica Genovese, della segreteria regionale Cgil.
“Da un lato – specifica la sindacalista –, si annunciano interventi da venire con effetti da verificare, dall’altro si dice che 1.800 persone, già da troppo tempo appese a un filo, usciranno inderogabilmente e in tempi brevi dal sistema dei finanziamenti pubblici”.
Per l’esponente della Cgil, “sarebbe auspicabile maggiore cautela da parte del titolare del lavoro: non credo che diffondere allarme sociale e veicolare incertezza sia una mossa azzeccata, in una regione che ha bisogno di riforme, ma anche di tutele e di recuperare un clima di fiducia. Non possono essere sempre i lavoratori a pagare”.
Ex sportellisti: Cgil Sicilia, così regione crea allarme sociale
"Fra tre mesi, 1.800 persone potrebbero restare senza lavoro"
28 gennaio 2015 • 00:00