"Le cifre utilizzate per i confronti sul numero dei dipendenti sono datate, non rispecchiano più la situazione. Un migliaio di persone è andato in pensione o è stato messo in mobilità in questo anno. Quindi anche il costo a carico dei cittadini siciliani è inferire di quello descritto". Lo afferma la Fp Cgil di Palermo commentando la relazione dei Corte dei Conti sulle ex Province.
"Solo in questo ultimo anno – spiega il sindacato – alla Provincia di Palermo eravamo 1.163 unità di personale e siamo scesi a 864. Rispetto ai dati diffusi dalla Corte dei Conti, che fotografano la situazione al gennaio 2015, tra prepensionamenti e mobilità già decretate, dal gennaio 2015 a oggi sono andate vie altre 300 persone. Il dato della Corte dei Conti – dichiarano Saverio Cipriano, coordinatore Rsu Fp Cgil e Antonella Giallombardo, referente Fp Cgil Palermo per la Provincia – non tiene conto di quanto sta accadendo non solo a Palermo ma anche nelle altre ex province, per i pensionamenti pre-Fornero e le mobilità attivati in questi ultimi due anni”.
“In tutta la Sicilia – aggiungono Saverio Cipriano e Antonella Giallombardo – si parla di oltre mille fuoriuscite. Siamo non più di 4.500 lavoratori in totale e non i 5.700 dei dati appena diffusi. Quindi anche il costo a testa per il cittadino deve tenere conto di questa ulteriore riduzione. Inoltre, le province siciliane non hanno usufruito di quanto è avvenuto nelle altre regioni a statuto ordinario, che dopo la riforma hanno aperto linee di attività assorbendo parte del personale delle ex Province. Le Marche hanno assunto 554 persone, la Toscana oltre mille. Quindi è una mistificazione sostenere che il costo per i cittadini italiani sia di 22,9 euro, mente per i cittadini siciliani è di 35,34 euro. La realtà è che da loro il personale è transitato in un altro ente. Ma anche se va a carico della Regione il costo sempre sui cittadini ricade. Inoltre – concludono i due sindacalisti – i dirigenti alla Provincia di Palermo sono 9 e meno di 40 in tutta la Sicilia e non 540 come è stato erroneamente scritto da qualche organo di stampa”.