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Limitare l'impatto della riorganizzazione che interessa l'ex gruppo Novelli dopo l'avvento della nuova proprietà (Alimentitaliani) e garantire un piano industriale per risollevare le sorti del gruppo alimentare. È questo il senso dell'ipotesi di accordo che è stata raggiunta ieri, 13 aprile, al Mise dai sindacati Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil con la proprietà, anche grazie alla mediazione del viceministro Bellanova e delle istituzioni territoriali.
L'intesa prevede l'utilizzo degli ammortizzatori per i siti compresi nell'area di crisi complessa Terni-Narni e un incentivo all'esodo per gli esuberi previsti nei siti di Cisterna di Latina e Spoleto (Fattorie Novelli). L'anno di cigs per area di crisi complessa riguarderà anche gli esuberi registrati tra i dipendenti di Alimentitaliani degli altri siti (Spoleto, Amelia ecc.) che saranno assorbiti presso la sede di Terni. L'intesa prevede, inoltre, anche un impegno per l'utilizzo di ammortizzatori, qualora necessari, per il sito di Muggiò (Monza e Brianza) e un apposito tavolo di confronto in sede di Regione Lombardia.
Per il sito di Cisterna è prevista anche un'opzione per la ricollocazione nel perimetro del sito per i prossimi 3 anni qualora si intraprendessero nuove attività produttive. Per tutti i siti si è convenuto un taglio degli scatti di anzianità (con possibilità di recupero nella fase di gestione dell'accordo) al fine di limitare ulteriori esuberi che avrebbero riguardato indistintamente tutti i siti, come da piano originario dell'azienda. Gli scatti non saranno tagliati però per i salari più bassi (1.500 euro lordi). Per tutti gli altri invece ripartiranno daccapo a partire dal primo maggio 2017.
"Essendo un'ipotesi d'accordo la stessa sarà sottoposta al vaglio delle assemblee dei lavoratori e se necessario a consultazione", spiegano in una nota Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil, che sottolineano di aver lavorato in questi mesi, "in sinergia con le organizzazioni sindacali territoriali e le rappresentanze di tutti i siti per limitare l'impatto di una pesante riorganizzazione, possibilità che solo un accordo può garantire". "Non ci sfugge - continuano le tre sigle - la difficoltà della fase e che alcuni istituti richiederanno l'adesione individuale da parte dei singoli lavoratori, ma alla luce di tale contesto abbiamo ritenuto importante consegnare al giudizio dei lavoratori un'ipotesi di accordo ad esclusivo interesse dei lavoratori stessi".
"Vigileremo sulla corretta applicazione di quanto sottoscritto - concludono Flai, Fai e Uila - nella consapevolezza che la difesa per il lavoro e l'occupazione in questo gruppo non finisce con questa ipotesi d’accordo, ma continuerà senza fare sconti alla nuova proprietà. In tale direzione abbiamo chiesto alle istituzioni (ottenendo il loro impegno) un corretto monitoraggio di quanto sottoscritto".