"In Via ai Laboratori Olivetti, a Pregnana, il grande sito dove lavoravano 500 donne e uomini è un’area dismessa. Nello stabilimento ex Alstom power/General electric di Via Edison a Sesto San Giovanni non vola una mosca. E, alla faccia degli impegni sottoscritti, a partire dal 1° gennaio prossimo, circa 300 lavoratrici e lavoratori resteranno senza alcuna forma di reddito, mentre la possibilità di accedere alla pensione si allontana". Così la Fiom in un comunicato.
“Quello che accomuna le storie della ex Alstom power, General electric e dell’Agile- ex Eutelia – dichiara Roberta Turi, segretaria generale Fiom Milano – è l’ingiustizia della chiusura dei siti e la lunga e determinata lotta dei lavoratori per tornare in attività. È grazie a loro, infatti, se sono ancora aperti tavoli di trattativa presso il ministero dello Sviluppo economico e le istituzioni locali. Il proseguimento del confronto - per quanto riguarda Alstom power/Ge, nella ricerca di soggetti imprenditoriali disponibili a rimettere in funzione il sito, mentre per quanto riguarda Agile-ex Eutelia, per la stabilizzazione di lavoratori che da anni svolgono attività di tirocinio presso il tribunale, per l’applicazione di salvaguardie a chi è più vicino alla pensione e comunque per la ricollocazione - impatta brutalmente con la fine degli ammortizzatori sociali".
"Sarebbe scandaloso – prosegue la dirigente sindacale – se la possibilità di rimettere in attività la grande fabbrica di Sesto, venisse vanificata dalla dispersione di competenze e professionalità dei lavoratori della ex Alstom power, tanto quanto è indecente che non sia possibile stabilizzare chi, da oltre 7 anni, lavora per 400 euro al mese in tribunale. A proposito di Alstom power/Ge, nell’incontro che si è tenuto ieri in Regione Lombardia, alla presenza dell’assessore Parolini, abbiamo sottolineato che la questione degli ammortizzatori sociali e del sostegno al reddito è fondamentale, fino a quando l’interessamento di nuovi soggetti industriali si tradurrà in trattativa concreta per la reindustrializzazione del sito. Abbiamo avanzato la stessa richiesta, pur con sfumature diverse, nell’incontro che si è svolto nei giorni scorsi all'assessorato al lavoro del Comune di Milano, per quanto riguarda i lavoratori di Agile/ex Eutelia".
"E non è un caso – conclude la leader delle tute blu Cgil – se uno degli obiettivi della manifestazione del 2 dicembre sarà proprio il rilancio delle politiche industriali e la questione degli ammortizzatori sociali. La scelta del governo di distruggere il sistema, che dava un minimo di garanzia a chi è ingiustamente licenziato, è stata devastante. E allora, delle due l’una: o la politica e le istituzioni sono in grado d'impedire la chiusura di aziende che possono funzionare e i licenziamenti per 'fare cassa', oppure si preoccupino almeno di creare e incentivare vere possibilità di ricollocazione e di consentire a chi ha perso il lavoro di vivere dignitosamente”.