'I soldi dei rimborsi elettorali dei partiti che non hanno raggiunto il 4% alle ultime Europee, piu' di 33 milioni di euro, tornino agli italiani. Se, al contrario, venissero spartiti tra le sole cinque forze che hanno superato lo sbarramento ci troveremmo davanti ad una 'euro-truffa' che rappresenterebbe l'ultima ipocrisia della politica italiana'.Cosi' Riccardo Nencini, segretario del Partito socialista, a proposito dei rimborsi per le elezioni europee, che in base alla
legge spettano solo alle liste che hanno ottenuto seggi, superando la soglia del 4%.
'La 'torta' dei rimborsi - dice Nencini - e' calcolata in base ai cittadini aventi diritto al voto: ci pare logico, oltre che etico, che dagli oltre 251 milioni di euro sia tolta la cifra che spetterebbe ai partiti rimasti senza rappresentanza. Questi soldi devono tornare agli italiani e non essere utilizzati per rimpinguare le casse di chi si e' fatto una legge
elettorale su misura per consolidare un bipartitismo zoppo o un monopartitismo imperfetto'. 'Ne siamo ancora piu' convinti - conclude il leader socialista - dopo avere appreso dal tesoriere del Pd che negli ultimi cinque anni i partiti hanno ottenuto, tramite i rimborsi elettorali, quasi un miliardo di euro'.
Europee: Nencini (Ps), no a truffa rimborsi elettorali
12 giugno 2009 • 00:00