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“La notizia data dall’esito positivo della valutazione di impatto ambientale, attesa da 5 anni, apre al rilancio della Eurallumina. Dopo 10 anni dalla fermata degli impianti finalmente un futuro solido per gli operai e per l’area industriale di Portovesme”: queste le parole di Marco Falcinelli, segretario generale della Filctem Cgil, a commento del via libera dato dall’Assessorato all’Ambiente della Sardegna al riavvio dell’Eurallumina a Portovesme. La produzione potrà riprendere entro due anni, e gli investimenti Rusal, per un valore di circa 200 milioni, potranno essere stanziati. “La delibera per la Valutazione di impatto ambientale – scrive oggi La nuova Sardegna – sarà inserita all'ordine del giorno della Giunta entro la prossima settimana. Prossimo step, la richiesta di autorizzazione integrata ambientale in capo alla provincia del Sud Sardegna”.
Si riapre l’orizzonte di “un polo industriale rilevante – osserva ancora Falcinelli - che rilanciato alimenterà un altrettanto importante indotto di manodopera garantendo lo sviluppo sostenibile dell’area. Per questo è ancor di più necessario accelerare nel processo di metanizzazione della dorsale dell’isola, i cui effetti saranno evidenti proprio in realtà come la Eurallumina”.
“Bisogna fare presto adesso con gli ultimi passaggi istituzionali – ha insistito Falcinelli - e avviare subito gli investimenti, fortemente voluti dalla Rusal che in questo progetto ha sempre creduto, per la modernizzazione dell’infrastruttura. Troppe volte, infatti, abbiamo assistito inermi alle lungaggini burocratiche che rallentano gli investimenti”.
“Purtroppo, l’Italia è tra i paesi europei quello con i tempi più lunghi per le autorizzazioni. Questo la rende non attrattiva per gli investimenti deprimendo ulteriormente il tessuto industriale. Potremmo fare un lunghissimo elenco di realtà, dalla chimica al comparto energetico, dove importanti investimenti, in alcuni casi di miliardi di euro come la piattaforma Argo Cassiopea di Gela, rimangono sospesi a tempo indeterminato in attesa delle autorizzazioni. Il paese non può permettersi tutto ciò”: ha concluso il segretario generale della Filctem Cgil.