Una tragedia si è verificata nel porto industriale di Livorno: l'esplosione di un serbatoio ha ucciso due operai, mentre un terzo è in gravi condizioni. La zona è stata evacuata. A quanto riferisce l'Ansa, sul posto sono arrivate le squadre dei vigili del fuoco e le ambulanze. Al momento dell'incidente, in tutta la zona circostante si è udita un'intensa esplosione. I vigili del fuoco stanno lavorando per mettere in sicurezza la zona, anche se non si è sviluppato alcun incendio.

Secondo la prima ricostruzione, il serbatoio interessato dallo scoppio si trova all'interno del deposito costiero della società Neri: è il numero 62 e conteneva oli combustibili, in particolare acetato di metilene. Dopo l'esplosione il serbatoio si è inclinato. I vigili del fuoco stanno lavorando per mettere in sicurezza l'area.

I due lavoratori che hanno perso la vita erano dipendenti di un'azienda di bonifica, stavano effettuando lavori di manutenzione. Un uomo, investito dall'esplosione, è morto sul colpo, mentre l'altro era ancora vivo all'arrivo dei soccorsi, ma il tentativo di rianimazione è stato inutile. Il terzo si trova attualmente in ospedale.

“L’esplosione al porto di Livorno, l’incendio alla Sanac di Massa, l’operaio colpito a Terranuova Bracciolini: in casi e modalità differenti, ancora morti e feriti in una delle giornate più nere per il lavoro in Toscana, che ci costringe a una terribile contabilità di chi si fa male o muore mentre svolge il suo lavoro – scrive in una nota Mauro Fuso, della Cgil regionale –. Esprimiamo profondo dolore per quanto accaduto e vicinanza alle famiglie delle vittime. Serve un salto di qualità nella battaglia per la salute e la sicurezza sul lavoro, e chiediamo la convocazione dell’apposito tavolo regionale. Il tema dei controlli, delle ispezioni, del rispetto delle norme deve assillare istituzioni, enti e imprese. Anche la Cgil è impegnata a valutare le dinamiche di questi incidenti e soprattutto a individuare soluzioni adeguate affinché non si ripetano”.

Il cordoglio della Cgil
“Nell'esprimere profondo cordoglio per i due lavoratori vittime del gravissimo incidente verificatosi al porto di Livorno, non possiamo non rilanciare l'allarme e la denuncia per la preoccupante inversione di tendenza sul versante della sicurezza nei luoghi di lavoro, che si registra ormai da alcuni mesi. È tempo che tutti, a partire dalle Istituzioni, facciano la loro parte”. Così Franco Martini, segretario confederale della Cgil. “La nostra preoccupazione - prosegue - è aggravata dalla coincidenza con la ripresa economica in atto, a dimostrazione che prevenzione e qualità del lavoro non costituiscono ancora il punto cardinale di questa crescita”. Il dirigente sindacale ricorda poi che “l'Italia è uno degli ultimi Paesi della Comunità Europea a non aver messo ancora a punto la propria strategia nazionale per la sicurezza sul lavoro”, e sostiene che sia inoltre necessario “combattere contro l’aumento della precarizzazione del lavoro, che avviene con il massiccio ricorso agli appalti e con la moltiplicazione dei contratti pirata. Le imprese - sottolinea - devono investire in formazione e innovazione”. “Le indagini verificheranno le responsabilità, che andranno colpite con il massimo rigore. Ma - aggiunge il segretario confederale - occorre una straordinaria mobilitazione nazionale per restituire nuova dignità al lavoro. Cgil, Cisl e Uil, proprio per rilanciare l'impegno di tutto il mondo del lavoro - conclude Martini - dedicheranno la manifestazione nazionale del Primo Maggio al tema della sicurezza”.

Filt, Fit e Uiltrasporti: inaccettabile morire per lavorare
“È inaccettabile che si muoia per lavorare”. È quanto dichiarano le segreterie nazionali di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, esprimendo “vicinanza alle famiglie dei due operai deceduti. Questo susseguirsi di incidenti sul lavoro - proseguono le tre organizzazioni - è ormai equiparabile ad un bollettino di guerra, è inaccettabile ed indegno di un Paese civile. La sicurezza sul lavoro rappresenta la priorità del settore, su cui è urgente l’intervento dei vertici di tutte le istituzioni”. Nel frattempo, concludono, "restiamo in attesa di conoscere gli esiti degli accertamenti delle Autorità sulle cause e sulle responsabilità dell’incidente".

Due giorni fa la morte dell'autista
Una tragedia che arriva poco dopo un'altra, sempre sul luogo di lavoro. Un autista ha perso la vita il 26 marzo, a causa di un incidente sul lavoro al Terminal Vte del Porto di Genova. Dopo l’infortunio mortale, è scattato lo sciopero di 24 ore dei lavoratori portuali e degli autotrasportatori indetto dai sindacati di categoria. “Rinnoviamo il nostro profondo cordoglio alla famiglia del lavoratore deceduto e ci uniamo con dolore e determinazione alla mobilitazione in corso dei lavoratori del porto e degli autisti, proclamata unitariamente per l’intera giornata dalle strutture territoriali di Genova”, hanno affermato Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti nazionali, in una nota congiunta.

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Tag: incidenti sul lavoro