"Il comunicato della società Esaote che sintetizza la riunione di ieri al ministero del Lavoro è falso, l’azienda non solo non ha tenuto fede all’impegno assunto presso il Mise di provare a discutere del piano, ma subito dopo l’introduzione del funzionario del ministero ha preso la parola per ribadire che il piano è intoccabile nella sua interezza, e che concedeva al sindacato la discussione esclusivamente sulle ricadute (cigs, mobilità)".  la denuncia è di Fiom, Fim e Uilm di Genova e FIrenze, a proposito della vertenza Esaote, che hanno organizzato per oggi, 8 luglio, alle 14,30 un presidio davanti alla Prefettura di Genova.

Il sindacato è intervenuto dopo l’azienda e ha preso atto del passo indietro fatto dai dirigenti che rappresentano la proprietà, ricordando loro che gli impegni assunti in sede governativa erano altri. "Abbiamo ribadito il nostro punto di vista su tutti i punti del piano in modo dettagliato – affermano Fiom, Fim e Uilm –. Malgrado il tentativo del ministero del Lavoro, che ha chiesto più volte all’azienda ulteriore tempo per provare ad arrivare ad un’intesa, vista la distanza tra le parti, le risposte sono state: 'Confermiamo il piano nella sua totalità, disponibili a discutere solo sulle modalità”, e la risposta alla richiesta del ministero di arrivare almeno al prossimo incontro, già previsto al Mise è stata: 'Al Mise perdiamo tempo, perchè noi ribadiremo le nostre proposte'. A quel punto, il funzionario del ministero, vista l’indisponibilità dell’azienda a rispettare il percorso stabilito e il diniego a qualunque tentativo che porti a un percorso condiviso ha stilato il verbale di mancato accordo, ricordando prima all’azienda le difficoltà che incontrerà a gestire una cigs senza accordo sindacale".

"Inoltre – proseguono i sindacati –, il ministero ha ricordato che la cigs è accompagnata da un piano industriale, ricordando che il ruolo del dicastero nell’esame congiunto è quello di verificare il programma di risanamento, come previsto dalla legge, ed è meglio per tutti provare a trovare una mediazione. Alla nostra disponibilità a discutere di merito, l’azienda sfugge, rispondendo con l’urgenza dei tempi viste le condizioni in cui si trova oggi Esaote, dimenticando che il piano di risanamento è stato chiesto dai lavoratori che hanno dovuto scioperare per averlo, ed ora ci dicono che hanno premura, parlano di costi e non rispondono alla domanda 'quanti soldi risparmiate, intervenendo sul personale in Italia?' Non si parla dei buchi esteri, dei fallimenti altamente costosi in Brasile e non solo, non si dice nulla degli errori di calcolo sui cambi che porta a danni per milioni di euro,  si costruisce un piano con gli stessi che hanno affossato Esaote in questi ultimi anni, o non hanno controllato come avrebbero dovuto. Si scarica la responsabilità sulla ricerca, dimenticando che gli è stato impedito di lavorare in questi anni".

"Una sola è stata la novità in positivo al ministero del Lavoro – rilevano ancora Fiom, Fim e Uilm –: l’azienda ha cominciato a capire che il decentramento della produzione in Esaote esiste già da anni; ascoltando i lavoratori, la controparte comincia con lenta gradualità a conoscere l’azienda, ci chiediamo come sia stato possibile presentare un piano industriale, e solo dopo porsi il problema di studiare attentamente Esaote. La credibilità delle controparti è indispensabile, non rispettare gli accordi o dire falsità, non porta a salvare il gruppo. Nell’interesse dei lavoratori e per fare in modo che si esca velocemente da questa situazione, perchè di questo ha bisogno Esaote, vi chiediamo di fermarvi. Il vostro atteggiamento è uno dei problemi che l’azienda dovrà risolvere nei prossimi anni e cioè quello di un recupero di credibilità. Resta inteso che non esistono straordinario e cigs, consulenti ed esuberi, precari oltre i limiti consentiti dalla legge, e prima di inviare la prima lettera accertatevi di essere in condizioni di poterla mandare".