Fiom Cgil e Fim Cisl di Firenze accusano l'azienda Esaote di volere escludere le organizzazioni sindacali dal confronto. "In data 14 aprile - si legge in una nota dei due sindacati - l'azienda ha deciso di non onorare gli impegni presi al tavolo ministeriale, invitando le Rsu ad un incontro ed escludendo esplicitamente le organizzazioni sindacali. Siamo quindi a denunciare, ancora una volta - affermano Fiom e Fim - come l'atteggiamento aziendale varii a seconda dell'interlocutore e del contesto, dichiarando di essere disposta ad un confronto che cerchi di ricostruire i rapporti sindacali, ma agendo, nei fatti, in direzione completamente opposta".

Le Rsu di Firenze - dicono ancora i sindacati - non sono però disponibili ad assecondare la volontà dell'azienda di parlare in modo separato con una parte dei suoi naturali interlocutori e "si dichiarano fin da subito indisponibili a partecipare ad un incontro in cui l'Azienda esclude, contrariamente agli impegni presi, le organizzazioni sindacali". Le Rsu ritengono che questa richiesta "approfondisca la sfiducia che si è creata tra lavoratori e management durante la gestione di questa vertenza, invece di cominciare a colmarla, come sarebbe opportuno e necessario per il futuro di Esaote".

Intanto, Rsu e sindacati di Firenze ribadiscono ancora una volta la loro "profonda preoccupazione per il futuro di Esaote, in particolare per lo stabilimento di Firenze, che rischia di pagare il prezzo più alto nell'attuazione del Piano Industriale, che, confermato anche dal nuovo management per quanto riguarda le linee base, non risulta ancora né chiaro né con garanzie sufficienti al mantenimento e al rilancio dell'attività aziendale sul territorio fiorentino".

"Invitiamo il Presidente del Consiglio, che proprio ieri ha sostenuto concretamente il progetto del Polo Tecnologico degli Erzelli in cui lo stabilimento genovese di Esaote si trasferirà a breve - conclude la nota di Fiom e Fim - a prendere posizione in prima persona nella nostra vertenza, affinché si preservi la presenza e l'eccellenza tecnologica e produttiva di entrambi i siti italiani; affinché venga data continuità agli impegni di garanzia presi dal Vice Ministro De Vincenti, passato recentemente ad altro incarico; affinché il Governo renda evidente la sua idea di politica industriale per un'azienda che ha sempre dichiarato essere strategica".