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Soddisfazione della Flc Cgil per gli interventi annunciati dal ministro Fioramonti sulle modifiche da apportare alle prove degli esami di Stato per l'anno 2019-20. La comunità scolastica, infatti, nei mesi scorsi aveva sollevato forti perplessità rispetto alla ridotta importanza della Storia e all'utilizzo del sorteggio durante quella che è considerata la fase finale e più importante del percorso di studi secondario.
Sul tema il segretario generale della Flc Cgil, Francesco Sinopoli, dichiara: “La Storia, in particolare lo studio del ’900, deve effettivamente avere un peso maggiore nell'impostazione complessiva del percorso di studi della secondaria e quindi anche nell'esame conclusivo, perché, in questa fase di recrudescenza dei peggiori fascismi, consegna alle ragazze e ai ragazzi del nostro paese una chiave di lettura del presente e uno strumento di partecipazione alla vita sociale e culturale della nostra comunità. Eppure, rispetto alla prova d'esame prevista per quest'anno, dal ministro ci aspettiamo qualcosa di più e altrettanta discontinuità in coerenza con le sue dichiarazioni”.
In particolare, i docenti e una numerosa parte degli esperti di valutazione hanno manifestato evidenti dubbi rispetto alle attuali modalità di utilizzo delle prove Invalsi e lo stesso ministro ha già dichiarato la propria contrarietà. La Flc Cgil “si è ripetutamente espressa sul tema, che rappresenta un elemento strategico per la prospettiva con cui si guarda al sistema di istruzione e all’autonomia scolastica. Eppure da quest'anno, dopo la sospensione prevista per il 2018-19, la partecipazione al test Invalsi sarà un requisito obbligatorio per il superamento degli esami di Stato. Auspichiamo più coraggio e decisione: si tratterebbe di dare senso alla contrarietà dichiarata dal titolare del Miur, rispettando le elaborazioni del mondo accademico e della comunità professionale della scuola”.
Non solo: dopo la sospensione dello scorso anno, per il 2019-20 i ragazzi e le ragazze che affrontano l'esame di Stato si ritroveranno anche l’obbligo di discussione, durante la prova orale, delle esperienze di Alternanza scuola-lavoro, oggi denominate Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (Pcto).
“Si tratta di una delle misure più contestate e discusse ereditate dalla legge 107”, continua la Flc, che ricorda di aver “più volte espresso un giudizio negativo, soprattutto rispetto alle modalità coercitive con cui è stata proposta alle scuole, tanto da chiedere il ritiro delle linee guida. Anche su questo tema vorremmo che il ministro Fioramonti abbandonasse ogni timidezza per dare risposte ai bisogni dei professionisti della scuola”.
Per questo, conclude Sinopoli, “la Flc Cgil auspica che si possa marcare un cambio di passo sostanziale attraverso due misure che, rispondendo alle richieste di docenti e studenti, siano consequenziali rispetto alle dichiarazioni e all’apparente cambiamento di prospettiva delle politiche del Miur sulla valutazione e sul valore dell'autonomia scolastica”.