"Di fronte alla ferma volontà di Ericsson di procedere con i licenziamenti, il governo non riesce a spostare di un millimetro la vertenza e ieri ha inviato una nota alle organizzazioni sindacali, a firma dei ministri Poletti e Calenda, che non ha bisogno di commenti. Nella missiva, infatti, è chiaramente evidenziata l’incapacità dell'esecutivo di confrontarsi con le multinazionali che operano nel nostro Paese: in pratica, i due ministri si limitano a registrare in maniera notarile l’esito della riunione avuta con Ericsson lo scorso 19 luglio, dove il gruppo non solo ha ribadito la volontà di licenziare, ma si è reso anche indisponibile al confronto sindacale e a far ricorso a eventuali ammortizzatori sociali". Così Fabio Allegretti, segretario generale Slc Genova.
"Purtroppo, dobbiamo ancora una volta constatare come il governo non sia in grado, o non voglia, modificare minimamente le decisioni prese dalla multinazionale, anche quando queste riguardano l’occupazione dei lavoratori e le strategie in un settore così importante e decisivo dove si stanziano miliardi. Per la nostra città, questo fatto significa, a breve, ulteriori 61 disoccupati, che si aggiungono alle altre centinaia messe fuori produzione negli ultimi anni. A questo punto, è più che mai necessario che riprenda il tavolo con le istituzioni locali, Comune di Genova e Regione Liguria", afferma il dirigente sindacale.