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“Venti lavoratori nell’incertezza e altrettanti nuovi contratti potenziali che rischiano di non concretizzarsi: è la situazione paradossale vissuta in un settore, quello delle energie rinnovabili, su cui chi governa, a tutti i livelli, dice di voler scommettere senza poi realizzare indirizzi e decisioni conseguenti”. Arriva dalla Filctem Cgil della Sardegna e di Sassari la denuncia sulla situazione che preoccupa sindacato e lavoratori dell’azienda Erg Wind Sardegna, proprietaria del parco di generazione eolica nei territori dei Comuni di Ploaghe e Nulvi: il progetto di modifica del parco esistente, con la riduzione da 51 pale attualmente installate che saranno ridotte a 27 di nuova tecnologia, più efficienti e più moderne, è passato positivamente al vaglio del ministero dell’Ambiente per poi subire lo stop di quello dei Beni culturali.
“Oltre alle prospettive occupazionali degli attuali dipendenti, che diventerebbero 40 tra diretti e indiretti, e alle potenziali nuove assunzioni, questa scelta incomprensibile e inaccettabile – hanno detto i segretari Filctem Cgil regionale e territoriale Francesco Garau e Gianfranco Murtinu – nega persino il miglioramento delle condizioni di sicurezza dei lavoratori perché, solo per fare un esempio, le nuove torri sarebbero dotate di ascensori per raggiungere le navicelle anziché di scale a pioli come quelle attuali”. Insomma, per il sindacato è un progetto positivo da tutti i punti di vista: un investimento di 130 milioni di euro da parte di un’azienda leader nel settore in Italia e fra le prime in Europa, in linea con gli obiettivi del Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec) che punta decisamente sulle rinnovabili, e tecnicamente ineccepibile visto che porterebbe al triplo della produzione elettrica con la metà delle torri istallate.
Queste le ragioni della richiesta urgente da parte della Filctem Cgil di un intervento della Regione, prima di tutto affinché faccia luce sulla vicenda e promuova una iniziativa utile a sbloccare le autorizzazioni negate, e poi perché intervenga sulla materia con indirizzi precisi: “Il Pniec attribuisce alla Sardegna un ruolo fondamentale per arrivare alla completa de-carbonizzazione dell'Italia nel 2025 e indica gli obiettivi quantitativi di produzione elettrica da rinnovabili attribuiti alle diverse regioni, ma non fornisce indicazioni per la pianificazione territoriale, non stabilisce dove poter installare nuovi impianti, di quale taglia e tipologia”, hanno spiegato Garau e Murtinu sottolineando che “occorre disegnare al più presto una strategia di attuazione del Piano, altrimenti i buoni propositi non si trasformeranno in risultati concreti”.
Secondo i segretari Filctem, è necessario pianificare, dentro quella cornice di regole definita nel Pniec, indirizzi precisi, individuando con chiarezza dove e come si possono realizzare gli investimenti, occorre insomma che chi governa sia conseguente agli obiettivi prefissati indicando, convintamente, come attuare una pianificazione compatibile con la specificità del territorio: “In questo contesto è davvero paradossale – hanno concluso Garau e Murtinu – che si blocchino progetti che prevedono l’incremento delle energie rinnovabili, soprattutto se inseriti in contesti di riqualificazione industriale o di rinnovamento tecnologico di realtà già esistenti”.