Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil dell'Emilia Romagna confermano la netta contrarietà alle aperture festive nel settore del commercio e invitano i lavoratori ad astenersi dal lavoro il prossimo 6 gennaio, giorno dell'Epifania. “Oggi vediamo rafforzato quanto da noi sempre sostenuto sulla base dei contenuti del contratto collettivo di lavoro – si legge in una nota –: la disponibilità al lavoro festivo è una scelta libera e autonoma di lavoratrici e lavoratori. È confermato anche da recenti sentenze che il datore di lavoro non può imporre al dipendente di lavorare in una giornata festiva e definisce illegittima l'eventuale sanzione disciplinare a punizione del rifiuto al lavoro festivo, se non vi sia stato preventivamente un assenso di quest’ultimo”.
Come è noto, la liberalizzazione degli orari introdotta nel 2011 con il decreto “Salva Italia”, scrivono i sindacati, "ha eliminato ogni vincolo e regola in materia di orari commerciali, nel totale disinteresse degli effetti negativi prodotti su milioni di persone, in prevalenza donne, e sulle loro famiglie. Le nuove regole, ancora ferme in Parlamento, se da una parte potranno permettere agli enti locali e alle parti sociali di ridiscutere di orari di apertura degli esercizi commerciali nei territori, dall’altra, non ponendo vincoli, se non la chiusura in sole 6 festività, sostanzialmente non risolveranno il problema. Le liberalizzazioni sono sbagliate, non aiutano la crescita economica, creano dumping tra piccola e grande distribuzione, svendono le festività, svuotano i centri storici delle città a favore delle cittadelle del consumo, sviliscono la qualità del lavoro spezzettando la prestazione lavorativa e costringendo i dipendenti ad orari improbi ben poco concilianti con le necessità di riposo”.
Per questo il Parlamento “deve riprendere la discussione per porre fine a una norma sbagliata e ingiusta. Per queste ragioni le segreterie regionali invitano all’astensione dal lavoro per tutto il turno di lavoro delle festività sopra riportate, ricordando ai lavoratori che sulla base delle norme contrattuali vigenti, e alla luce delle recenti sentenze della Cassazione, potranno rifiutarsi di effettuare prestazioni lavorative in tutte le festività, senza incorrere in nessuna sanzione”.