“Chiediamo al Senato non di prorogare, ma di cancellare definitivamente la norma che prevede la cessazione del mercato tutelato dell'energia”. Così Antonio Filippi, responsabile Politiche energetiche della Cgil nazionale, in merito alla proposta della X Commissione di Palazzo Madama di far slittare di sei mesi l'entrata in vigore della norma che sopprimerà l'Acquirente unico.
Per il dirigente sindacale, “un mercato unico dell'energia costringerà ventitre milioni di clienti, famiglie e piccole imprese, a passare obbligatoriamente al cosiddetto mercato libero dove, ad oggi, il costo dell'energia è mediamente più alto del 20%, circa 120 euro all'anno in più tra elettricità e gas. Ribadiamo, quindi, la nostra contrarietà alla soppressione dell'Acquirente unico, perché è il solo vero argine per non consegnare nelle mani di pochi operatori le forniture energetiche di milioni di utenti, che facilmente diventeranno oggetto di profitto economico”.
Infine, l'esponente Cgil rivolge un appello a tutte le forze parlamentari presenti al Senato: “Garantiscano che l'uscita dal mercato tutelato sia una scelta volontaria degli utenti, dettata dalla convenienza economica. Libero mercato significa questo, non atti imperativi obbligatori”.