Con il Testo unico sulla legalità, approvato il 26 ottobre, la Regione Emilia Romagna sosterrà, come previsto all’articolo 40, anche nel settore agroalimentare, azioni di tutela della legalità, promuovendo la sottoscrizione di protocolli d'intesa con le amministrazioni statali competenti, presso cui operano i nuclei specializzati nella vigilanza, prevenzione e repressione delle violazioni in materia agroalimentare, rendendo disponibili le proprie banche dati per sostenere l’attività ispettiva e di controllo da parte degli enti preposti.
I protocolli d'intesa, come previsto dalla legge, dovranno sostenere iniziative volte a favorire le politiche attive del lavoro, il contrasto all'intermediazione illegale di manodopera (cioè il caporalato), al lavoro sommerso e all'evasione contributiva, nonché l'organizzazione e la gestione della manodopera stagionale. La Regione, inoltre, promuoverà l’adesione delle imprese agricole alla Rete del lavoro agricolo di qualità, istituita con il decreto legge “Campolibero”, recentemente modificato dalla legge contro il caporalato, approvata definitivamente alla Camera dei Deputati il 18 ottobre scorso.
Alla Rete potranno essere iscritte quelle aziende che sono in regola con la legge, con il pagamento delle imposte e dei contributi previdenziali, che non siano destinatarie di sanzioni amministrative e che applichino i contratti di lavoro sottoscritti dalle organizzazioni sindacali più rappresentative. A tali aziende, la Regione, nella definizione dei bandi per la destinazione delle risorse economiche pubbliche, previste dal piano di sviluppo rurale, potrà riconoscere un punteggio maggiore.
Flai, Fai e Uila regionali hanno promosso e condiviso l'articolo 40, all’interno della consulta agricola, così com’è stato approvato in Consiglio regionale, insieme all’assessore all’agricoltura e alle associazioni professionali agricole. Le organizzazioni sindacali dell'agroindustria "valutano positivamente l’approvazione del Testo Unico che, anche nel settore agricolo, può incentivare e sostenere le imprese sane che vogliono competere nella legalità, rispettando le leggi e i contratti di lavoro".