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La Regione Emilia Romagna ha abolito la tassa aggiuntiva sull'acquisto di farmaci e prestazioni specialistiche. A partire da gennaio, il cosiddetto superticket introdotto dal governo nel 2011 resterà in vigore solo per i redditi superiori ai 100 mila euro. In totale il risparmio per i cittadini sarà di 22 milioni di euro all'anno. Le risorse incamerate dal superticket in vigore per i redditi più alti andranno ad aiutare le coppie con due o più figli, per le quali sarà abolito il pagamento del ticket base da 23 euro per le prime visite specialistiche.
La decisione della Regione Emilia Romagna "non può non vedere d’accordo le parti sociali", commentano Cgil, Cisl e Uil regionali. "L’articolazione del ticket sanitario su base reddituale accoglie in pieno quelle che sono le nostre richieste - spiegano in una nota congiunta Luigi Giove (Cgil), Giorgio Graziani (Cisl) e Giuliano Zignani (Uil) -. Inoltre, si muove nel solco di quell’equità sociale che ha sempre contraddistinto la nostra regione. E che ci ha sempre visto tutelare sia le fasce più deboli sia quelle intermedie che hanno pagato un pesante tributo alla crisi. A dare ancora più valore a questa scelta, c’è anche il dato che le minori entrate verranno coperte con fondi regionali senza che ciò comporti alcun aggravio per i cittadini emiliano-romagnoli. Segno ciò di un’accurata gestione delle risorse ‘interne’. Oltretutto, questo strumento non inficerà il corposo piano di assunzioni in ambito sanitario che abbiamo concordato con la Regione Emilia Romagna, in attuazione in questi mesi. Piano di assunzioni che deve continuare a coprire il cospicuo turnover e, di conseguenza, elemento imprescindibile per garantire qualità nelle prestazioni sanitarie, qualità a cui si dovrà dare necessariamente continuità nel futuro".
"Da ultimo, ma non per questo, meno importante, la scelta di dare un differente scaglionamento del ticket può essere, a buon titolo, ascritta a quegli interventi integrativi previsti dal Patto per il lavoro tesi a supportare i redditi dei lavoratori emiliano-romagnoli e quindi a dare risposte ai bisogni delle famiglie e dei cittadini”, concludono i sindacati.